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ROMA – L’operazione del trasbordo delle sostanze chimiche al porto di Gioia Tauro si farà. E’ quanto è emerso nel corso della riunione che si è svolta stamani a palazzo Chigi a Roma. Il governo era rappresentato dal Presidente del Consiglio Letta, e dai Ministri Lupi e Orlando che hanno ribadito la massima sicurezza dell’operazione ed hanno invitato a tranquillizzare i cittadini ai quali verrà distribuito un opuscolo che spiegare le fasi dell’operazione. La data non si conosce ancora ma il Governo si è impegnato ad avvisare i sindaci e la Regione per tempo. Secondo quanto ha affermato il presidente della Regione Scopelliti, il trasbordo avverrà a febbraio, con la modalità già annunciata che non prevede uno stoccaggio in porto. Si tratta di un’operazione, ha aggiunto, che durerà «dalle 8 alle 14 ore, al massimo 16, in un raggio di sicurezza che non coinvolge il territorio. Una indicazione molto utile per i cittadini, che dà serenità». 

 

I SINDACI NON SI ARRENDONO: «VALUTIAMO DI CHIUDERE IL PORTO». L’esito della riunione romana non ha convinto i sindaci dell’area del porto che tramite il primo cittadino di San Ferdinando, Domenico Madafferi, hanno annunciato di aver «preso contatti con un esperto di diritto navale per capire se possiamo chiudere il porto. Se lo potremo fare, lo faremo nella legalità. E’ una decisione quella del Governo – ha aggiunto Madafferi – che subiamo ma che non accettiamo. Certo avremo un gran da fare perchè le nostre popolazioni sono contrarie e noi abbiamo il dovere di tutelarle». Nel dettagli i primi cittadini hanno precisato che «ci rendiamo conto delle esigenze del Governo ma le rassicurazioni secondo cui non si correrebbe alcun rischio, non ci convincono. Non sappiamo – ha aggiunto – di quali sostanze si tratta. C’è stato difetto informazione. Noi ci muoveremo, comunque, nell’ambito della legalità».
 
LE PROMESSE PER GIOIA TAURO – Davanti al premier, il governatore ha sottolineato che non sapeva nulla dell’operazione ed ha chiesto maggiore attenzione del Governo sull’area di Gioia Tauro. I sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, Bellofiore e Madafferi, hanno espresso la loro contrarietà alla scelta di Gioia Tauro ed hanno rappresentato la posizione dei loro colleghi della Piana.

Non è bastato però a fermare l’operazione. Il presidente Letta si è impegnato personalmente ad operazione trasbordo effettuata  ad aprire un tavolo sulle problematiche dell’area del porto e della Piana. All’operazione di trasbordo, comunque, sarà presente anche il Ministro Lupi.

I GRILLINI LASCIATI FUORI – Una polemica a margine dell’incontro arriva dal Movimento 5 Stelle. Quattro deputati grillini denunciano di non essere stati ammessi alla riunione a Palazzo Chigi: «E’ molto grave che dei parlamentari calabresi siano esclusi dall’incontro tra il governo e i sindaci del territorio sulla delicata vicenda del trasbordo di armi chimiche nel porto di Gioia Tauro», affermano in una nota Dalila Nesci, Federica Dieni, Nicola Morra e Paolo Parentela che domenica scorsa hanno incontrato i sindaci di Gioia Tauro e di San Ferdinando.

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