X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

NEI giorni scorsi avevano fatto un breve giro anche nella grande piazza virtuale di Facebook, ma il Quotidiano l’aveva scoperto e denunciato, facendo scomparire il profilo creato ad hoc per divulgarli.

Parliamo delle relazioni oggi al centro dell’attenzione, perchè determinanti ai fini degli avvisi di garanzia notificati agli ingegneri Maddalena Lisanti e Domenico Masciandaro dei Vigili del fuoco, oltre a Emanuele Lamacchia Acito e Delia Maria Tomaselli del Comune.

L’ingegner Lisanti ha redatto il verbale del sopralluogo effettuato la mattina del 15 dicembre 2013, quando i Vigili del fuoco furono allertati per la prima volta dai condomini di vico Piave. Ciò che colpisce maggiormente e con ogni probabilità ha attirato l’attenzione degli inquirenti, è la parte in cui si dice che si intravedevano lesioni, una delle quali, in corrispondenza dell’area del crollo, «era ripetuta alla mezzeria del solaio…è possibile che tali lesioni siano pregresse ed accentuate dai lavori in corso. E’ stato evidenziato, inoltre, un vistoso fenomeno di infiltrazioni di acqua dal basso verso l’alto, probabilmente peggiorato dalle recenti piogge, sui citati muri portanti, che ha causato rigonfiamento degli intonaci sulla parte bassa, in maniera più evidente sul muro di separazione tra le due proprietà». Si concludeva con la prescrizione: «E’ indispensabile, prima di proseguire con i lavori, effettuare verifiche statiche più approfondite, anche con l’ausilio di idonea strumentazione e comunque -questa la parte più inquietante- effettuare urgenti lavori di ripristino delle originarie condizioni di sicurezza, al fine di salvaguardare la privata e pubblica incolumità».

Dello stesso tenore le attestazioni dell’ingegner Lamacchia Acito, nella relazione di una settimana dopo, vistata dalla dottoressa Tomaselli, che contengono particolati inquietanti sull’ispezione al cantiere del ristorante. Infatti, si evince che: «Dai saggi esplorativi eseguiti al piede delle murature si è rilevata l’assenza di fondazioni; i setti murari, infatti, sono stati spiccati direttamente dal terreno fondale costituito da calcarenite affiorante; le murature portanti, inoltre, presentano in più punti discontinuità e precarietà…con erosione dei conci di tufo e distaccamento dei leganti…tale situazione è comune allo stabile confinante». All’esito del soprallugo, lamacchia Acito conferma la diagnosi di Lisanti e indica la necessità di urgenti perizie tecniche private.

a.corrado@luedi.it

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE