GIOIA TAURO – Quando le operazioni di trasbordo delle sostanze chimiche (LEGGI L’ARTICOLO) che servivano a comporre l’arsenale chimico siriano inizieranno, lo scalo portuale dovrà essere completamente isolato. E questo lavoro spetterà a circa 600 militari dell’esercito italiano. Isolato, si apprende in ambienti delle Autorità Marittime, dentro una zona di sicurezza di quasi un chilometro. E se ancora non si conoscono nei dettagli i particolari, questi primi dati non fanno altro che confermare i dubbi dei portuali sulle affermazioni del governo per il quale si tratta di sostanze analoghe a quelle che transitano quasi ogni giorni nel porto gioiese. Per queste ultime esistono precise procedure di movimentazione che però non impongono zone di sicurezza. Per quelle in arrivo sì ed allora i dubbi che possa trattarsi di altre tipologie di sostanze molto, ma molto più pericolose crescono (LEGGI LA VOCE CONTROCORRENTE DELLA CGIL).
Le 560 tonnellate di agenti chimici in parte verranno imbarcate a bordo della nave americana Cape Ray e stivati in un recipiente di titanio e in parte su una nave da guerra britannica con destinazione un impianto di Veolia. Sulla Cape Ray sono state installate dal Pentagono delle apparecchiature mobili per la distruzione dei materiali mediante idrolisi. Una volta carica, la nave uscirà dalle acque territoriali italiane per trasferirsi in acque internazionali, nel tratto di mare tra Malta, Libia e Creta, «dove svolgerà le attività di distruzione». Processo che durerà sembra almeno tre mesi. I residui della distruzione saranno trasferiti a Munster, in Germania, perché possano essere convertiti in sostanze utilizzabili dall’industria. Fulcro dell’impianto è una tanica di titanio di oltre ottomila litri di capienza, in cui vengono pompati agenti come sarin e iprite, mescolati quindi con acqua, idrossido di sodio e candeggina, per essere poi riscaldati. Questo processo favorisce l’idrolisi dei composti, che sono scissi in frammenti più piccoli. I prodotti di questa idrolisi possono quindi essere smaltiti presso impianti commerciali per il trattamento di rifiuti pericolosi.
SCOPELLITI: «SI’ ALLA NAVE IN CAMBIO DELLA ZES» – Il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, intervistato a 24Mattino su Radio24, ha lanciato la sua proposta: «Sì alla nave siriana in cambio della zona economica speciale per Gioia Tauro». Scopelliti ribadisce come «da almeno sei mesi esiste la proposta approvata all’unanimità dal consiglio regionale dell’istituzione della zona economica speciale (ZES) a Gioia Tauro. Noi chiediamo soltanto che venga istituita, che diventi il punto importante in cui il Governo, una volta deliberato, porti questa istanza in sede europea, per avere l’ok a far nascere la zona economica speciale. Non sono soldi, sono soltanto opportunità per il futuro di Gioia Tauro, significa che il retro porto può diventare una zona economicamente vantaggiosa per le imprese e far nascere qui una grande aerea industriale in cui finalmente si apre una prospettiva seria in termini di sviluppo e di occupazione e quindi di futuro per questa terra». Infine il presidente della Regione Calabria a Radio 24 ricorda l’importanza dei senatori calabresi per il Governo di Enrico Letta: «Non rispettare le autonomie locali, non rispettare il parere della Regione significa andare incontro ad un conflitto istituzionale che credo non sia neanche corretto, né doveroso – e conclude – Vorrei ricordare però che il Governo Letta è ancora in piedi perchè i senatori calabresi sono stati i principali artefici della tenuta del governo, meritiamo più che il rispetto da parte dei vertici dell’esecutivo nazionale».
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