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FINISCE sotto accusa anche Pietro Dalena, docente di Storia Medievale all’Università della Calabria, nella vicenda innescata da 38 studiosi che aspiravano a una cattedra accademica da professori associati. In un documento che sarà presentato all’autorità giudiziaria, i candidati accusano tre docenti di aver gonfiato il proprio curriculum per poter entrare nella commissione di valutazione nazionale che assegna l’abilitazione a insegnare negli atenei nel settore 11/A1, quello relativo alla storia medievale, appunto.
Al centro dell’accusa contro il docente pugliese dell’ateneo di Aracavacata ci sono due monografie, firmate in collaborazione con altri autori, delle quali Dalena avrebbe rivendicato l’esclusiva paternità nel curriculum presentato per essere ammesso nel nucleo valutante. Il docente replica assicurando di aver curato la parte preponderante delle opere, ma i candidati nel loro ricorso sostengono il contrario e aggiungono che negli ultimi dieci anni Dalena non avrebbe saggi pubblicati in riviste di fascia A.
Gli altri due cattedratici finiti sotto accusa sono il presidente della commissione Giuseppe Meloni, docente a Cagliari, e Roberto Greci, dell’ateneo di Parma.
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