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Uno degli elicotteri durante un intervento

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COSENZA – Attorno alla faccenda elisoccorso è già calato un silenzio irreale. Il contratto e i suoi termini restano un mistero e visto quanto accaduto nei giorni scorsi, con l’elicottero ufficialmente richiamato alla base il sei agosto per manutenzione e invece in servizio nel Lazio con oltre quaranta voli come “Pegaso 21”, la questione resta tutta da chiarire.

Il 12 agosto ci aveva provato il consigliere regionale Carlo Guccione con una richiesta di accesso agli atti finita nel nulla. Lo spiega nella lettera inviata ieri al presidente del consiglio regionale Givanni Arruzzolo.

Una richiesta che in realtà non dovrebbe finire inevasa. «in base all’articolo 24 dello statuto regionale e ai sensi dell’articolo 114 del Regolamento interno del Consiglio regionale -scrive Guccione – ho chiesto che mi venga fornita tutta la documentazione attinente all’attività di elisoccorso e il contratto stipulato tra la Regione Calabria e la società che gestisce il servizio in particolare nella provincia di Cosenza, al fine di verificare eventuali inadempienze contrattuali visto che dal 6 agosto al 20 agosto il servizio ha smesso di funzionare. Lo scorso 17 agosto, vista la gravità della situazione e non avendo ricevuto alcuna risposta scritta in riferimento alla mia richiesta, ho inviato un Sollecito. Si tratta di un grave impedimento all’espletamento del mio mandato istituzionale. La prego di voler mettere in atto tutte le iniziative urgenti per fa sì che venga garantito la funzione di indirizzo e di controllo di un Consigliere regionale. Viene lesa una prerogativa fondamentale del ruolo e delle funzioni del Consigliere regionale e si impedisce, con atteggiamento omissivo, l’accertamento della verità».

Il problema è che del contratto, come scritto dal Quotidiano pochi giorni fa, nessuno ne ha contezza. Perso nei meandri di una burocrazia che ha letteralmente bruciato milioni in attesa di una gara che non è stata mai più rifatta. Il concorso e il relativo contratto di gestione dell’elisoccorso infatti risalgono al 28 luglio del 2009 e aveva una scadenza precisa: il 31 luglio del 2015.

Ad aggiudicarselo è stato un raggruppamento composto da Elitaliana (proprietaria del velivolo “sparito” e capofila), Elilombarda e a Inaer Aviation Italia, diventata poi Babcock Mission Critical Services. Ad ognuno un “pezzo” della Calabria da gestire con propria flotta. Da lì in poi si è andati avanti a suon di proroghe, due nel 2016 e una terza nel 2017. Poi nient’altro.

Se n’era accorto l’allora commissario ad acta Massimo Scura che qualcosa non andava. Il servizio stava funzionando nonostante il contratto fosse “ampiamente scaduto”, ma nel piano di rientro approvato allora si fa riferimento solo al taglio di una delle piste, facendo scendere il numero degli elicotteri in servizio da quattro a tre.

Nel frattempo la Regione ha pagato dopo una lunghissima guerra con le aziende sui pagamenti. La Calabria lo scorso anno ha pagato oltre un milione di euro al mese per il servizio, 619mila euro solo ad Elitaliana, di proprietà del sindaco di Tarquinia eletto in quota Lega e di recente “fuggito” dal partito Alessandro e di suo fratello Giancarlo Giulivi.

Per Guccione dunque «è necessario fare chiarezza sulle ragioni della sospensione del servizio di elisoccorso nella provincia più grande della Calabria. Il motivo di questa assenza dell’elisoccorso nasce dalla necessità di effettuare una ispezione straordinaria. Ma, a quanto pare, dal 6 agosto fino al 16 agosto il velivolo sarebbe entrato in funzione nel Lazio effettuando più di 40 voli, così come hanno dimostrato i dati del trasponder. Quindi, non corrisponderebbe al vero, la notizia della manutenzione del velivolo. Ad oggi quanto riportato anche dalla stampa locale non è stata smentito né dalla Regione Calabria, né dall’azienda Elitaliana. Da qui la necessità di avere a disposizione tutta la documentazione e il contratto in essere per capire cosa è accaduto e verificare eventuali inadempienze contrattuali e le reali ragioni che hanno portato alla sospensione del servizio. Le ricordo, che si tratta di un grave impedimento all’espletamento del mio mandato. È fondamentale analizzare tutta la documentazione».

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