Don Francesco Mottola a Tropea
4 minuti per la letturaMILETO – Il venerabile Francesco Mottola sarà beato per la chiesa cattolica a partire dal prossimo 10 ottobre. È questa la data in cui a Tropea si terrà la solenne celebrazione eucaristica di elevazione agli altari del sacerdote deceduto nel 1969 e da sempre considerato un esempio di carità e devozione non solo a Tropea.
A darne notizia durante un incontro con la stampa è l’amministratore apostolico della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Francesco Oliva (vescovo di Locri-Gerace) che, mentre a mezzogiorno le campane delle chiese diocesane suonavano a festa, ha dato lettura della nota ufficiale della Santa Sede.
«Con grande gioia – ha detto il vescovo Oliva – unitamente al vescovo eletto monsignor Attilio Nostro, vi annuncio che il Santo Padre Francesco ha disposto che il 10 ottobre prossimo si celebri il rito di beatificazione del servo di Dio ven. Francesco Mottola, sacerdote e fondatore degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi».
C’era molta attesa in diocesi riguardo la data delle cerimonia ufficiale fin da quel 3 ottobre 2019 quando papa Francesco diede ufficialmente il suo assenso alla beatificazione (LEGGI), a quel punto mancava solo la fissazione della data ma la pandemia di coronavirus esplosa in tutta la sua drammaticità nei mesi seguenti di fatto ha ritardato il momento fino ad oggi.
Proprio la presenza della pandemia, inoltre, renderà molto delicata la fase organizzativa per cui i dettagli sulla cerimonia saranno resi noti nel prossimo futuro.
Molto soddisfatti il postulatore della causa del sacerdote tropeano, don Enzo Gabrieli, e il fratello maggiore degli oblati del Sacro cuore, don Francesco Sicari.
Quest’ultimo ha affermato: «La famiglia degli Oblati del Sacro Cuore esulta di gioia per la tanto attesa comunicazione della data del rito di Beatificazione del nostro Padre Francesco Mottola. Con il riconoscimento pubblico della santità di don Francesco Mottola, la Chiesa rende grazie a Dio e onora questo suo Figlio che ha risposto generosamente alla grazia divina e ce lo propone come intercessore e come esempio di quella santità alla quale ogni uomo è chiamato, qualunque siano le circostante concrete della sua vita su questa terra».
LEGGI L’INTERVENTO INTEGRALE DEL FRATELLO MAGGIORE DEGLI OBLATI DON FRANCESCO SICARI
Don Gabrieli nel suo intervento ha ripercorso il lungo iter che ha portato a questo momento solenne precisando come «con la santità si impegna la chiesa e per questo motivo esiste una prassi che rende sicura la proclamazione finale».
Il miracolo a don Felice Palamara
Nel corso del suo racconto don Gabrieli ha anche illustrato il momento cardine che ha consentito la beatificazione di don Mottola ossia il riconoscimento del miracolo. SI tratta di un miracolo che il sacerdote tropeano, secondo la Chiesa, ha fatto ad un seminarista, oggi sacerdote, don Felice Palamara, il quale nella notte tra il 12 e il 13 maggio 2010 fece un sogno con don Mottola che gli forniva istruzioni precise connesse al suo malessere. Fatto sta che in seguito i sintomi della sua patologia, fortemente invalidante, sono scomparsi consentendogli di tornare ad una vita pienamente normale.
Dopo il racconto del seminarista la diocesi ha avviato un primo “processo” per accertare se don Felice fosse stato effettivamente miracolato, concluso nel 2013 (LEGGI), cui sono seguiti gli accertamenti effettuati a Roma dove l’incartamento sul presunto miracolo è passato dall’esame della consulta medica, della commissione teologica e della commissione ordinaria di cardinali e vescovi. Nel 2019, infine l’iter si è concluso con l’assenso del Papa.
Cosa significa Beatificazione
La celebrazione solenne che si svolgerà a Tropea il prossimo 10 ottobre (poco più di una settimana dopo l’insediamento del nuovo vescovo Attilio Nostro) costituisce il momento canonico attraverso il quale la Chiesa Cattolica riconosce che don Mottola è asceso al paradiso e possiede la capacità di intercedere presso Dio per conto dei fedeli che lo pregano.
Il segno tangibile attraverso il quale viene effettuato questo riconoscimento, che di fatto e di diritto apre le porte alla venerazione ufficiale di don Francesco Mottola nell’ambito dei confini della diocesi di provenienza, è l’elevazione dei resti mortali del Beato. Da questo punto di vista a Tropea, nel corso dei prossimi mesi, sarà realizzato un sepolcro posto in posizione elevata dove saranno deposti i resti di don Mottola finora interrati sotto il pavimento (al momento in realtà i resti sono stati traslati per le procedure di ricognizione previste sempre dalla Chiesa).
Una volta che don Mottola sarà proclamato beato allora sarà possibile nel territorio diocesano farne venerazione anche attraverso la stampa di iconografie varie (santini), l’intitolazione di cappelle o chiese e l’erezione di statue. Ciò non significa che al di fuori della diocesi non potrà essere venerato come Beato ma solo che al di fuori della diocesi non sarà possibile realizzare quelle opere particolari.
Al fine di procedere al passo successivo, ossia la proclamazione della santità e, quindi, l’autorizzazione al culto nella chiesa universale, sarà necessario il riconoscimento (con le medesime procedure del primo) di un secondo miracolo.
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