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Droga pagata ai fornitori con i vaglia (da un minimo di mille euro l’uno) e acquistata a Terzigno (Napoli) per essere rivenduta a Potenza attraverso una rete di spaccio fatta da compratori “fidelizzati”.
Sono quattro le persone (di cui tre in carcere e una ai domiciliari) che sono state arrestate stamani dai Carabinieri nell’ambito di un’indagine sullo spaccio di stupefacenti condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza.I particolari dell’operazione sono stati illustrati stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dal Procuratore della Repubblica, Laura Triassi, e dai comandanti dei reparti operativo e investigativo dei Carabinieri, i capitani Antonio Milone e Francesco Mandia.
Delle tre persone in carcere, una è lucana e due sono di Terzigno: la droga veniva acquistata e trasportata a Potenza almeno una volta a settimana. I soldi venivano raccolti prima dai compratori, e solo in qualche caso sono state necessarie le minacce per recuperare quanto dovuto: il denaro veniva poi inviato ai venditori campani, spesso anche con “vaglia veloci” di almeno mille euro l’uno.
La cocaina veniva poi rivenduta principalmente nel capoluogo, con una rete di acquirenti “fidelizzati”: gli investigatori hanno scoperto il gruppo partendo non solo dalle parole di un pentito, ma anche da alcune indagini cominciate per verificare degli episodi estorsivi, e utilizzando le intercettazioni ambientali.
La collaborazione tra il gruppo campano e quello lucano, secondo gli investigatori, è cominciata in carcere: quella di Terzigno, infatti, è un’area nuova per i compratori della Basilicata, che spesso si riforniscono invece a Scampia o a Secondigliano. (ANSA).
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