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RIONERO- Non solo i renziani col centrodestra, ma persino qualche simpatizzante di Forza Italia col centrosinistra. C’è anche questo tra gli scenari che si vanno costruendo, a Rionero, a due settimane dal termine per la presentazione di candidati e liste per il voto del 3 e del 4 ottobre.
Ad animare i propositi bellicosi degli azzurri, che in paese hanno come riferimento il presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio, Antonio Zottarelli, ci sarebbe l’insistenza degli alleati sulla designazione per la corsa alla fascia tricolore del giovane imprenditore meloniano Donato Libutti. Ruolo per cui Zottarelli avrebbe pensato a un fedelissimo come Antonio Asquino. Nei giorni scorsi il contrasto si sarebbe acuito al punto che oggi tra i sostenitori di Libutti c’è chi crede nella possibilità di un’azione di disturbo da parte dei forzisti, che potrebbero far convergere i loro voti su un candidato consigliere da definirsi, non necessariamente uno dei “loro”, inserito nella lista a sostegno di un altro aspirante primo cittadino.
Possibilmente il più forte in circolazione tra quelli in movimento nell’area di centrosinistra per raccogliere l’eredità del sindaco uscente, Luigi Di Toro. Da scegliere tra Mario Di Nitto, e Mauro Di Lonardo. Sulle trattative in corso sul Vulture è tornato a intervenire anche Renato Cittadini, del movimento civico Rionero al centro. In una lunga nota Cittadini ha lanciato un appello alla creazione di un «ampio fronte civico per la rinascita» di Rionero.
A breve, quindi, non è esclusa una ricomposizione dell’area di centrodestra attorno al nome di Libutti e a un manifesto “civico” da innalzare sopra le bandiere dei singoli partiti. Fratelli d’Italia e Lega in primis.
PISTICCI- E’ ufficialmente in corsa per bis la prima cittadina 5 stelle di Pisticci, Viviana Verri. E già mette in guardia quelli che all’interno del Partito democratico darebbero per scontato un apparentamento al secondo turno, nel caso in cui il ballottaggio fosse tra lei e il candidato del centrodestra. Perché «alleanze raffazzonate e precarie, puramente elettorali, che saltano in aria alla prima difficoltà o si trascinano in lunghe agonie paralizzanti per il paese, non appartengono alla idea di politica che abbiamo per questa città».
Verri si è rivolta soprattutto ai suoi concittadini mettendoli in guardia da chi «dice di avere la soluzione in tasca a tutti i problemi», e racconta che «per risolvere il problema della spazzatura bastano le telecamere», e coi vigili si può combattere «la maleducazione dei nostri figli». Quindi ha difeso con forza l’operato dell’amministrazione uscente, che «nella sua “inesperienza” ha saputo gestire con serietà e coraggio questa terribile pandemia».
E ha ricordato persino la sua personale quarantena, e il lavoro svolto da casa in quei giorni difficili. «Sono fiera del percorso fatto sinora e sono talmente convinta del lavoro messo in campo in questi anni che ho deciso di non “passare il testimone”». Ha proseguito Verri. Ma sul quadro politico attorno al Movimento 5 stelle non ha nascosto la sue perplessità. Come pure sulle reali intenzioni di chi le avrebbe suggerito un passo indietro in nome dell’alleanza col Partito democratico battezzata a livello nazionale.
«Le forze politiche del nostro territorio non hanno ancora un quadro unitario, anzi appaiono più che mai frammentate dietro egoistici personalismi, nonostante si sia davvero provato da parte nostra e mia in particolare, in questi mesi, a cercare una convergenza su linee programmatiche chiare, condivise e definite».
Ha spiegato Verri. «Mi piacerebbe molto vedere altre forze schierarsi accanto a me in questo nuovo e poderoso progetto ma non posso condividere e approvare quelle pregiudiziali personali mosse nel nome di una fantomatica “discontinuità”: farsi da parte perché “ho già dato”, magari con la promessa di future possibilità non mi appartiene. Non è la politica che il Movimento 5 stelle cerca, non è la politica che io voglio per il mio paese».
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