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Sono 12 gli avvisi di garanzia notificati dai carabinieri a due settimane dal crollo di vico Piave a Matera.
Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, i Carabinieri hanno notificato avvisi di garanzia a tecnici, imprese, funzionari di enti locali e di proprietari di immobili coinvolti nel crollo della palazzina di vico Piave lo scorso 11 gennaio.
I due tecnici dei Vigili del Fuoco indagati sono gli ingegneri Domenico Masciandaro e Maddalena Lisanti, che hanno redatto verbali dopo i sopralluoghi negli edifici, eseguiti singolarmente e rispettivamente il 7 gennaio 2014 e il 15 dicembre 2013.
L’ingegnere Oreste è indagato insieme alla moglie, Ornella Cianfrone: residenti nell’edificio crollato, sono comproprietari dell’appartamento dove è stata realizzata una sopraelevazione.
Gli altri indagati sono Nicola Andrisani, proprietario del locale a pianterreno oggetto di intervento di riqualificazione da destinare ad attività culturali e di ristorazione (a cui si erano opposti nei mesi scorsi i condomini della palazzina crollata), il progettista dei lavori, l’architetto Rossella Bisceglie, l’ingegner Francesco Paolo Luceri, autore dei calcoli statici nel cantiere, il titolare dell’impresa Rieco, esecutrice delle opere, Emanuele Taccardi, Francesco Paolo Andrisani, direttore del cantiere, l’ingegner Vincenzo Andrisani, collaudatore dei lavori in corso d’opera, l’ingegner Emanuele Lamacchia Acito, tecnico del Comune di Matera e redattore del verbale per il sopralluogo del 23 dicembre 2013 e il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale dei lavori pubblici, Delia Maria Tomaselli.
Il provvedimento è stato notificato per conoscenza ad altre 42 persone, parti lese nell’inchiesta e rappresentate dai parenti delle persone vittime del crollo, proprietari e affittuari.
In vico Piave, intanto, sotto il controllo di tecnici comunali e l’apporto di squadre dei Vigili del Fuoco sono ripresi i lavori di messa in sicurezza dell’edificio crollati e di quelli attigui in parte coinvolti, con la rimozione delle parti pericolanti delle strutture e il graduale trasferimento delle macerie in un sito per la custodia giudiziaria.
Nei giorni scorsi il magistrato che coordina le indagini, il pm Annunziata Cazzetta con il Procuratore generale Celestina Gravina, insieme ai Carabinieri e a tecnici di enti locali, ha compiuto ulteriori sopralluoghi per una valutazione delle possibili cause del cedimento strutturale dell’edificio e sugli aspetti di messa in sicurezza dell’edificio, i cui effetti hanno determinato decine di ordinanze di sgombero.
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