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POTENZA – In che stato sono le carceri lucane rispetto al bilancio stilato dal ministero della Giustizia il 31 dicembre del 2012? In un momento storico in cui si parla di decreti svuota carceri, amnistie e si rimette in discussione la legge sulle droghe Fini-Giovanardi c’è da fare il punto, almeno fino al 31 dicembre del 2013, su quante persone vivono in un regime carcerario in Basilicata. È indubbio che la questione del sovraffollamento delle strutture è molto seria e necessita di un intervento immediato, ma in Basilicata i dati non sono inquietanti come nel resto delle regioni d’Italia, ma il dato nazionale indica in primo luogo lo spaventoso sovraffollamento delle strutture. Giusto per fare un po’ di conti: a fronte di una capienza regolamentare di 47 mila 709 posti in tutta Italia al 31 dicembre 2013 dietro le sbarre ci sono 62mila 536 persone e solo 856 di questi si trova in uno stato di semilibertà.

Il dato regionale però dice ben altro. A fine del 2012 la situazione era questa: a fronte di una capienza regolamentare tra Melfi, Potenza e Matera era di 441 posti. I detenuti, in totale, erano 454. Tredici persone in più rispetto a quanto previsto, di certo non uno scarto sensibilmente alto ma comunque segno tangibile che anche in una regione con una popolazione molto bassa il rischio sovraffollamento è reale. Nel 2013 la situazione è migliorata di un poco. Il numero dei posti non è aumentato ed è rimasto sui 441 dell’anno precedente, solo che a risultare detenuti, stando sempre ai risultati annuali pubblicati dal ministero della Giustizia, sono 442 persone, dodici in meno rispetto al 2012 e una in più stando agli standard sulla capienza. Due soltanto sono quelli in semilibertà, mentre sui 442 totali solo 20 sono donne e 53 gli stranieri. E questo è un dato importante: nonostante l’allarmismo sul pericolo dello “straniero” ad affollare le carceri sono soprattutto persone di nazionalità italiana. I dati però dimostrano un altro fatto, rispetto al Molise, che soffre di un sensibile sovraffollamento, la Basilicata mostra un volto molto più “umano” nelle case circondariali. C’è però da considerare la posizione stessa dei detenuti.

Attualmente nelle carceri lucane ci sono 45 persone in attesa di primo giudizio, 19 appellanti e 31 ricorrenti. Sono invece 8 i detenuti con più imputazioni a carico ma senza condanne definitive. Il totale è di 58 persone che si uniscono ai 339 condannati definitivi che vivono tra le mura delle case circondariali regionali.  

v.panettieri@luedi.it

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