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MILANO – Sgominato il sistema di sostentamento dei boss delle ‘ndrine attive a Milano e in Lombardia finiti in carcere e delle loro rispettive famiglie. Con una operazione scattata all’alba i carabinieri e i finanzieri dei Comandi provinciali di Milano, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, e in particolare dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Paolo Storari, hanno eseguito, in provincia di Milano e di Reggio Calabria, dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti appartenenti alle cosche ‘ndranghetiste originarie del reggino e in particolare alla cosca calabrese Barbaro-Papaliae operanti, da decenni, nell’hinterland del capoluogo lombardo. Le indagini hanno consentito di accertare, come detto, l’esistenza di un circuito economico illecito i cui introiti erano destinati al sostegno dei vertici dell’organizzazione criminale, tuttora in carcere. L’inchiesta, ribattezzata ‘Operazione platino’, ha documentato «l’efficace meccanismo di controllo dei servizi di sicurezza di alcune discoteche milanesi, la consolidata procedura di ‘recupero crediti’, fondata sull’estorsione condotta con il metodo mafioso e il tradizionale canale di approvvigionamento economico derivante dal traffico illecito di stupefacenti» spiegano gli investigatori.
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