Genitori e alunni davanti l'Ufficio scolastico regionale
2 minuti per la letturaCATANZARO – Alunni e genitori degli allievi del liceo scientifico “Fermi” di Catanzaro Lido sul piede di guerra dopo la soppressione di una classe del liceo sportivo decisa dall’Ufficio scolastico regionale. Una scelta controversa e incomprensibile, dal momento che la soppressione della classe è avvenuta nonostante il buon numero di iscrizioni da parte degli alunni e l’autorizzazione inizialmente concessa.
Questo ha spinto genitori e studenti a presentarsi, per protesta, nella sede dell’Ufficio scolastico regionale per evidenziare l’errore e chiedere il ripristino delle classi per come inizialmente previsto.
I genitori hanno sottolineato che «non si tratta dell’apertura di una nuova prima, ma della conferma di una classe dello stesso indirizzo già autorizzata».
L’accorpamento, perché di questo si tratta, farà nascere una vera e propria “classe pollaio”, assolutamente da evitare in periodo di pandemia. Proprio su questo tema, le direttive nazionali sono esplicite, ma rimarrebbero inapplicate qualora dovesse rimanere questa scelta di una sola sezione per il liceo “Fermi” con ben trenta persone in un’aula.
Tra l’altro, i genitori hanno avuto modo di verificare che nelle altre province calabresi questo non avviene e sono state autorizzate più sezioni per l’indirizzo sportivo. Una questione di non facile soluzione, se si considera anche che per questo indirizzo avvengono trasferimenti di atleti da parte di società sportive per una scuola unica in provincia di Catanzaro.
A questo si aggiunge un aspetto didattico, di inclusione e culturale, se si tiene conto che sui trentotto alunni iscritti alla prima classe, otto dovrebbero rinunciare alla possibilità di frequentare il liceo sportivo.
Secondo quanto reso noto dai genitori, anche la dirigente Rita Agosto avrebbe avanzato diverse alternative all’Ufficio scolastico regionale, non riuscendo a trovare una risposta adeguata alle esigenze degli studenti e delle famiglie che non hanno alcuna intenzione di accettare passivamente la chiusura improvvisa di una classe. (sa.pu.)
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