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LA STRUTTURA di via Rondinelle tornerà ad essere una scuola. Ma ci vorrà ancora del tempo perchè servono interventi di consolidamento e adeguamento sismico ma anche un miglioramento complessivo all’interno della struttura.
La questione aperta nei giorni scorsi dall’articolo del “Quotidiano” trova una sponda nelle parole dell’assessore provinciale all’Edilizia Scolastica Angelo Garbellano che traccia un bilancio complessivo dell’attività dell’ente nel 2013 e dei programmi del 2014 ma soprattutto analizza il caso che riguarda la struttura di via Rondinelle che è stata nell’ultimo periodo preda di vandali e che ha visto la scuola privata, proprio per queste presenze e per alcuni furti di diverso materiale che poteva comunque risultare utile.
La novità che arriva è che ci sono disponibili 900.000 per l’adeguamento strutturale e sismico della struttura. «Si tratta di fondi Cipe a cui la scuola ha avuto accesso ancor prima che vi fosse il danno degli ultimi anni» racconta l’assessore Angelo Garbellano. In realtà però il problema rimane infatti «quei soldi non sono sufficienti per completare l’intervento e permettere all’immobile di poter nuovamente ospitare degli studenti così come nei progetti futuri e dovremo dunque cercare altri fondi.
In realtà avevamo anche provato a vedere se quei 900.000 euro potevano essere convogliati su altre struttura che sono più bisognose di intervento ad oggi, penso ad esempio al professionale Isabella Morra che ha un’intera ala ancora non fruibile da settembre ma non è stato possibile spostare la destinazione di quei fondi per cui l’intervento di adeguamento previsto sulla struttura si farà».
Insomma o si trovano altri soldi, non pochi, per rendere nuovamente fruibile quella scuola o l’intervento da 900.000 euro rischia di essere inutile. Certamente non basterà e non permetterà in tempi brevi di poter di nuovo utilizzare quell’immobile.
Quanto alla sicurezza della scuola ed al rischio di furti e vandalismo Garbellano spiega: «quello è un istituto di proprietà del Comune e che oggi ha un cantiere. Tutto ciò che c’è dentro è della scuola e noi abbiamo messo a disposizione gli spazi per poter spostare gli archivi e i materiali che vi rimanevano, non vedo cosa altro potevamo fare. Quanto alla vigilanza esiste un contratto della Provincia che copre come vigilanza tutte quante le scuole».
Quanto però a ciò che è avvenuto nello specifico l’assessore si limita a spiegare: «noi abbiamo fatto il possibile, lì c’è un cantiere e non possiamo sapere cosa succede in un cantiere. Troppi enti competenti in modo diverso su uno stesso stabile? E’ una questione che ci siamo posti ma ci siamo trovati di fronte ad una serie di norme burocratiche che si sono rivelate insuperabili».
Di certo invece il Professionale Maschile in un prossimo futuro (si spera già da settembre 2014) si trasferirà alla zona Paip dove saranno a breve avviati (l’avvio è imminente) i lavori di riparazione e di adeguamento dell’edificio. «Si tratta dell’ex centro di formazione che la Regione ci ha concesso facendoci fare una modifica alla destinazione. Stiamo operando perchè possa al più presto ospiterà il Professionale Maschile. L’obiettivo è il prossimo anno scolastico, se non riusciremo dall’inizio speriamo da ottobre o al massimo novembre di poter spostare al Paip quella scuola. Ci sono tutte le possibilità per riuscirci e sarebbe un grande risultato visto il lavoro che abbiamo dovuto fare e che è ormai giunto agli sgoccioli. Manca la fase operativa, l’ultima, prima di arrivare alla definizione e all’adeguamento di quella sede.
p.quarto@luedi.it
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