X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

MATERA – La scuola di via Bramante ieri era chiusa. L’intervento dei tecnici del Comune ha provveduto ad impedire, almeno per ora, l’ingresso nella struttura dall’esterno anche se ormai ciò che c’era da distruggere è stato distrutto. Gli extracomunitari che hanno trovato residenza in quel locale negli ultimi giorni dovranno cercarsi adesso, probabilmente, una nuova sistemazione.

Poco importa, poi, che la stessa struttura è destinata ad essere demolita e ricostruita nelle prossime settimane secondo un progetto da 4 milioni di euro rientrante nel piano delle città. Ad oggi la situazione non è certo incoraggiante. “Il caso ci era stato già sottoposto nelle scorse settimane tanto che i vigili urbani e i tecnici comunali avevano provveduto a chiudere nuovamente l’accesso e a verificare la chiusura delle finestre che davano all’esterno” ci comunicano dall’Amministrazione comunale, “il problema è che l’ingresso avviene da finestre interne che non sono state chiuse e per le quali, murandole, occorrerebbe spendere degli altri soldi che in prossimità della demolizione potrebbero essere risparmiati. Evidentemente con il periodo natalizio alcuni extracomunitari hanno nuovamente provveduto ad entrare nella struttura che rimane però off limits, perchè pericolosa e destinata alla demolizione. Provvederemo ad incontri per accertarci che non ci siano nuovi atti vandalici e segnaleremo la necessità di un controllo alle forze dell’ordine” ci viene ancora spiegato dall’interno dell’Amministrazione in attesa che nei prossimi giorni ci sia anche una nota ufficiale sulla vicenda.

Di certo però ad oggi due ci sembrano le questioni urgenti ed impellenti che si pongono, la prima sulla presenza-accoglienza di questi extracomunitari che trovano ospitalità in un locale come la scuola che presenta noti problemi di staticità e sono costretti anche a vivere in condizioni non propriamente dignitose e in una struttura completamente degradata.

La seconda questione che fa riflettere può riguardare una struttura del patrimonio pubblico che benchè destinata alla demolizione diventi oggetto di invasione vandalica dall’esterno senza che si possa porre un freno.

Tra l’altro il fenomeno manifesta soprattutto una difficoltà oggettiva di  tutelare il patrimonio pubblico difendendolo da penetrazioni esterne. Questioni su cui oggettivamente l’Amministrazione anche per il futuro dovrà riflettere.

Anche perchè il controllo di questo tipo di fenomeni per evitare che ci possano essere situazioni di degrado esasperato non possono essere sottovalutati. Si tratta di quelle minime basi di accoglienza, integrazione, socialità che una città ambiziosa come Matera non può assolutamente dimenticare.

p.quarto@luedi.it

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE