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PISTICCI – Una donna delle pulizie con la passione per i gioielli. E’ successo a Pisticci dove gli uomini del Commissariato hanno scoperto e denunciato tre persone per furto e ricettazione.

La vittima, una donna anziana, aveva denunciato la scomparsa degli oggetti in oro e dei preziosi che si trovavano nella camera da letto della sua casa di campagna nei pressi di Pisticci, custoditi in una cassaforte per un valore complessivo di 50 mila euro. Le indagini degli investigatori avevano consentito di scoprire che alcuni giorni prima del furto, alcuni gioielli erano stati ceduti ad un rivenditore di compro oro da una donna che svolgeva lavori domestici in casa dell’anziana.

Nel frattempo le indagini avevano appurato che sia sulla cassaforte che all’ingresso della casa, non c’erano segni di scasso. La chiave della cassaforte custodita in un beauty case, nel frattempo, risultava scomparsa.

Il materiale scoperto da uno dei rivenditori di compro oro (tre collane e due quadranti di orologio tutti in oro) sono stati mostrati alla vittima che li ha subito riconosciuti.

La donna delle pulizie, con un complice aveva inoltre venduto altri gioielli per un valore totale di 7 mila euro in altri “compro oro” che sono stati individuati dai poliziotti. Anche in questo caso l’anziana signora li ha riconosciuti.

Non ci è voluto molto per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e la perquisizione nell’abitazione della donna e del suo complice (A Pisticci e Tinchi)  ha confermato ulteriori aspetti e individuato il terzo complice del furto: il fratello della colf, di due anni più giovane, che aveva già venduto a un altro rivenditore, gioielli rubati nell’abitazione di campagne.

Altri monili, poi, erano stati nascosti (pronti per essere ceduti e fusi) vicino ad alcuni alberi in via San Teodoro a Pisticci. L’ulteriore scoperta è stata effettuata grazie alle rivelazioni del giovane scoperto.

La refurtiva, per un valore complessivo di 45 mila euro, è stata recuperata.

E’ in corso di accertamento, intanto, la posizione della titolare di uno dei “compro oro” a cui si era rivolto il terzetto, che aveva inviato alla fusione, prima dei 10 giorni previsti per legge, alcuni degli oggetti. Alla richiesta di mostrare alcuni degli oggetti ceduti da uno degli indagati, aveva consegnato ai poliziotti orecchini e anelli in oro bianco, diversi da quelli acquistati.

a.ciervo@luedi.it

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