PIETRAPAOLA – Era scomparso dal 13 dicembre ed è stato ritrovato cadavere l’ultimo giorno dell’anno, in una scarpata.
Ma la terribile verità che ha sconvolto il piccolo centro presilano è drammatica: Guerino Caliò, 78 anni, sarebbe stato ucciso, forse per denaro.
Gli inquirenti, ovviamente, non confermano né smentiscono, ma in paese e nella Rete la voce circola con insistenza, preoccupazione, rabbia e paura.
Ricostruiamo la tragica vicenda che sta assumendo i contorni di un giallo vero e proprio.
Il 13 dicembre, l’ultima volta che è stato visto in paese, “Zu Guerino”, come era affettuosamente chiamato da tutti, aveva appena riscosso la pensione che in tasca non gli è stata trovata.
Lui viveva da solo in una piccola casetta del centro ma passava praticamente le giornate in piazza ed animava con le sue storie garbate la vita monotona di Pietrapaola. Mai una sbavatura e cortese con tutti, la sua assenza viene immediatamente notata. Il sindaco Luciano Pugliese fa un sopralluogo nella sua abitazione e nel fazzoletto di terra dove “Zu Guerino” coltiva qualche ortaggio: di lui non v’è traccia.
Il primo cittadino contatta i figli che vivono all’estero e nel Nord Italia ed anche i suoi familiari più intimi, nella speranza che l’uomo avesse deciso di trascorrere altrove le festività La ricerca è certosina e laboriosa, ma nessuno ha visto l’anziano. Allora, assieme ai carabinieri della stazione di Mandatoriccio, al sacerdote don Rocco Scorpiniti ed a decine di volontari si decide di battere palmo a palmo l’intero territorio comunale fino alla macabra, rapida scoperta dell’altro ieri. In un costone della strada provinciale, nei pressi del campo sportivo, giace il corpo senza vita di “Zu Guerino”.
Giungono le autorità, i vigili del fuoco ed un argano per riportare in superficie il cadavere in avanzato stato di decomposizione, e questo farebbe presupporre che la morte risalga al giorno della scomparsa. Naturalmente, dall’ispezione cadaverica non risulterebbe alcunché di certo, ma la notizia che forse si tratta di morte violenta gira di bocca in bocca e crea stupore ed allarme. “Se sarà confermata l’ipotesi dell’omicidio – si sfoga il sindaco Pugliese – saremmo dinanzi ad un fatto di estrema gravità che è anche indice di un disagio sociale senza pari. “Zu Guerino” era una persona perbene e tranquilla che raccontava a tutti i suoi fatti privati. Probabilmente qualcuno sapeva che quel maledetto giorno aveva in tasca un discreto gruzzoletto e lo ha fatto fuori senza pietà. Se così dovesse essere, mi auguro che il giallo venga risolto immediatamente ed il presunto colpevole assicurato alla giustizia. La comunità di Pietrapaola è lontana anni luce da certi fatti sconvolgenti che minano la serenità ed alimentano l’atroce sospetto che fra di noi possa esserci un assassino”.
E mentre il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, Silvia Fontebasso, ha disposto l’esame autoptico che dovrebbe occorrere entro pochi giorni, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi istanti di vita di “Zu Guerino”, dal momento che è uscito dall’ufficio postale, la cui collocazione sta suscitando un vespaio di polemiche trovandosi esso, dopo la chiusura dei locali del centro storico per inagibilità, di fianco al cimitero, a ridosso del Municipio, insomma in una zona fuori mano che costringe a lunghe e faticose scarpinate.
In particolare si cerca di capire come mai “Zu Guerino”, dopo aver sbrigato le sue faccende, si sia incamminato nella direzione opposta al paese. Perché? C’era qualcuno con lui? E nel luogo ove è stato ritrovato è arrivato da solo oppure vi è stato trasportato successivamente?
Infine, per la cronaca, rammentiamo che nella zona analogo episodio è capitato meno di un mese fa a San Morello, quando il pastore sessantunenne Pasquale Serra, scomparso da quasi una settimana, fu ritrovato cadavere nei pressi del suo ovile.
Anche allora si parlò di morte naturale salvo, dopo 14 giorni, stabilire che invece era stato freddato a colpi di fucile.
PIETRAPAOLA – Era scomparso dal 13 dicembre ed è stato ritrovato cadavere l’ultimo giorno dell’anno, in una scarpata. Ma la terribile verità che ha sconvolto il piccolo centro presilano è drammatica: Guerino Caliò, 78 anni, sarebbe stato ucciso, forse per denaro. Gli inquirenti, per ora, non confermano né smentiscono ma il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, Silvia Fontebasso, ha disposto l’esame autoptico che dovrebbe arrivareentro pochi giorni
Il 13 dicembre, l’ultima volta che è stato visto in paese, “Zu Guerino”, come era affettuosamente chiamato da tutti, aveva appena riscosso la pensione che in tasca non gli è stata trovata. Lui viveva da solo in una piccola casetta del centro ma passava praticamente le giornate in piazza ed animava con le sue storie garbate la vita monotona di Pietrapaola. Mai una sbavatura e cortese con tutti, la sua assenza viene immediatamente notata. Il sindaco Luciano Pugliese fa un sopralluogo nella sua abitazione e nel fazzoletto di terra dove “Zu Guerino” coltiva qualche ortaggio: di lui non v’è traccia. Il primo cittadino contatta i figli che vivono all’estero e nel Nord Italia ed anche i suoi familiari più intimi, nella speranza che l’uomo avesse deciso di trascorrere altrove le festività. Nessuno ha visto l’anziano. Allora, assieme ai carabinieri della stazione di Mandatoriccio, al sacerdote don Rocco Scorpiniti e a decine di volontari si decide di battere palmo a palmo l’intero territorio comunale fino alla macabra, rapida scoperta dell’altro ieri.
In un costone della strada provinciale, nei pressi del campo sportivo, giace il corpo senza vita di “Zu Guerino”. Giungono le autorità, i vigili del fuoco ed un argano per riportare in superficie il cadavere in avanzato stato di decomposizione, e questo farebbe presupporre che la morte risalga al giorno della scomparsa. Dall’ispezione cadaverica non risulterebbe alcunché di certo. «Se sarà confermata l’ipotesi dell’omicidio – si sfoga il sindaco Pugliese – saremmo dinanzi ad un fatto di estrema gravità che è anche indice di un disagio sociale senza pari. “Zu Guerino” era una persona perbene e tranquilla che raccontava a tutti i suoi fatti privati. Probabilmente qualcuno sapeva che quel maledetto giorno aveva in tasca un discreto gruzzoletto e lo ha fatto fuori senza pietà. Se così dovesse essere, mi auguro che il giallo venga risolto immediatamente ed il presunto colpevole assicurato alla giustizia. La comunità di Pietrapaola è lontana anni luce da certi fatti sconvolgenti che minano la serenità ed alimentano l’atroce sospetto che fra di noi possa esserci un assassino».
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi istanti di vita di “Zu Guerino”, dal momento che è uscito dall’ufficio postale, la cui collocazione sta suscitando un vespaio di polemiche trovandosi esso, dopo la chiusura dei locali del centro storico per inagibilità, di fianco al cimitero, a ridosso del Municipio, insomma in una zona fuori mano che costringe a lunghe e faticose scarpinate. In particolare si cerca di capire come mai “Zu Guerino”, dopo aver sbrigato le sue faccende, si sia incamminato nella direzione opposta al paese. Perché? C’era qualcuno con lui? E nel luogo ove è stato ritrovato è arrivato da solo oppure vi è stato trasportato successivamente? Nella zona analogo episodio è capitato meno di un mese fa a San Morello, quando il pastore sessantunenne Pasquale Serra, scomparso da quasi una settimana, fu ritrovato cadavere nei pressi del suo ovile. Anche allora si parlò di morte naturale salvo, dopo 14 giorni, stabilire che invece era stato freddato a colpi di fucile.