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«LA Basilicata sembra non arrestare la sua caduta. Le notizie giudiziarie di questi giorni delineano un quadro a fosche tinte che si aggiunge a situazioni di declino sociale ed economico che il governo regionale non pare in grado di invertire. Una macchina, quella regionale, che sembra non avere nessun alla guida, addirittura ferma, mentre gli altri intorno si muovono a forte velocità».
E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, commentando le rivelazioni del Quotidiano del Sud sull’inchiesta sulla mala politica lucana dei pm di Potenza.


«Se le anticipazioni giornalistiche saranno confermate un altro terremoto giudiziario investirà nuovamente la Basilicata e la sua classe politica certificando un deterioramento delle condizioni di legalità negli enti pubblici e dei rappresentanti istituzionali sul territorio – continua Summa – Una profonda riflessione deve coinvolgere tutte le parti sociali sane di questa regione e mantenere alta l’attenzione su fenomeni che se non presi in tempo possono diventare causa di ancor maggior declino sociale ed economico. Un’attenzione che lo stesso procuratore di Potenza Curcio in audizione presso la Commissione Nazionale Antimafia aveva dichiarato, affermando che erano in corso diverse importanti indagini».


«Da uomo di garanzia politica e uomo di Stato qual è il presidente delle Regione, Vito Bardi – ha aggiunto ancora il segretario regionale della Cgil – ha il dovere di affrontare con decisione e vigore il tema della mala politica e intervenire con autorevolezza contro il fenomeno dilagante della diffusa illegalità nell’uso della cosa pubblica».


«Il presidente Bardi – insiste Summa – assuma le determinazioni conseguenti per dare credibilità e autorevolezza al governo regionale e riprovare a dare una visione di futuro e programmazione che ad oggi la Basilicata ha smarrito. Bisogna alzare la guardia e contrastare i fenomeni di illegalità che vedono la Basilicata al centro di interessi economici e a tratti malavitosi. Una drammaticità degli eventi che potrebbero avere una evoluzione complessa e trasversale. Bisogna ora usare parole decise e chiare e non nascondersi dietro le frasi di circostanza o peggio nel silenzio».


«Il garantismo è un principio sacro». Conclude il segretario regionale della Cgil, lanciando al governatore qualcosa che assomiglia da vicino a un appello ad allontanare dalla “stanza dei bottoni” chi è attinto dai sospetti più gravi tra i suoi collaboratori. Come gli assessori regionali Franco Cupparo e Rocco Leone, e il fedelissimo segretario Mario Araneo.


«Nell’attesa che la magistratura faccia il suo corso si evitino i tribunali del popolo, ma un presidente votato per guidare una regione – conclude Summa – deve dimostrare soprattutto la capacità di capire i tempi e gli uomini e intervenire affinché la regione da lui guidata non deragli definitivamente».

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Antonella Giacummo

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