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NON ce l’ha fatta Fausto Genovese. Dopo un’agonia di quattro giorni, le speranze della sua famiglia appese a un filo, Fausto è morto proprio nella notte di Natale. Aveva solo 28 anni, ma quella giovane età non deve essergli sembrata motivo sufficiente per provare a resistere e ricominciare.

Fausto Genovese, residente nel rione di Chianchetta, si è dato fuoco nella notte tra il 20 e 21 dicembre scorso a Vaglio di Basilicata. In contrada Matina per la precisione, dove i genitori possiedono una piccola casa (nessuna azienda agricola, come erroneamente abbiamo riportato nei giorni scorsi). Ma nessuno abita lì ed è forse anche per questo motivo che Fausto aveva scelto proprio quel luogo per compiere il suo ultimo disperato gesto.

Era senza lavoro Fausto. Lo era da circa cinque mesi. L’azienda metalmeccanica di Baragiano dove aveva lavorato in passato, come tante altre in regione aveva chiuso. Crisi di liquidità, calo delle commesse e fornitori da pagare. Il proprietario non ce l’aveva fatta e aveva preso la decisione di chiudere. Così anche Fausto, come altri lavoratori, aveva perso l’occupazione.

Ma lui non era abituato a star senza lavoro. Quelli del suo quartiere lo ricordano ora come un ragazzo sempre attivo, con una occupazione già da quando era giovanissimo. Quindi questo lungo periodo di inattività deve averlo logorato pian piano.

Un dolore che si portava dentro senza lasciare trasparire nulla. «E’ sempre stato – dicono ora a Chianchetta – un ragazzo molto riservato, ma una persona per bene, come tutta la sua famiglia». Delle persone oneste, dei lavoratori. Ragazzi cresciuti sapendo che nella vita bisogna lavorare sodo. Ma Fausto Genovese aveva anche delle passioni: la sua moto, per esempio. E poi l’organetto, che sapeva suonare molto bene, tanto da essere stato protagonista in diverse serate.

Ora ai genitori e ai 3 fratelli del ragazzo spetterà l’amaro compito di dover riportare a casa il corpo del congiunto, che ancora nella giornata di ieri era al Cardarelli di Napoli. Poi verrà disposta l’autopsia e solo successivamente si potrà stabilire la data dei funerali.

E così mentre il suo rione si prepara per accoglierlo, c’è chi continua a chiedere che questa morte non resti vana, perché ci sono tante situazioni disperate ormai in questa città. E i giovani sembrano quelli che nutrono meno speranze per il futuro. E se ci sono quelli che reagiscono scappando via, ce ne sono altri che in silenzio vivono il loro dolore. Finchè un giorno decidono di mettervi fine nella maniera più tragica. Addio Fausto.

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