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VILLA D’AGRI – «Chiedo soltanto quello che spetta, il mio lavoro lo svolgo con abnegazione e gradirei che gli impegni vengano rispettati». Liliana è sposata con due figli, di cui uno all’Università. Poi c’è Maria, anche lei è coniugata, due figli a carico, il più piccolo ha 10 anni e gli ha chiesto il regalo per Natale. Purtroppo, solleva «campiamo solo con il mio stipendio e quei pochi soldi li abbiamo utilizzato per pagare le bollette scadute». Un marito in disoccupazione, due figli da mantenere, Cristina, sfoga tutta la sua rabbia, e grida «facciamo i salti ad arrivare a fine mese. Mio figlio sta cercando qualche lavoretto per non chiedere 10 euro a me o al padre». Patrizia, 41 anni, sposata e due figli e un marito in cassa integrazione, dice «è brutto che questa situazione avvenga sotto le festività natalizie. Mi rincuora che ho due figli responsabili e capiscono  che la mamma fa il proprio lavoro e purtroppo non viene pagata, nonostante è un suo diritto». 

La  più agguerrita è Antonella, 32 anni, da poco ha iniziato la vita coniugale. Non vuol sentir ragione e accusa «noi ci muoviamo da qui solo quando vedremo i bonifici effettuati sui nostri conti». Questi sono solo alcuni dei “volti disperati” dei 28 lavoratori della società di pulizie “Clean Company Srl” che ieri mattina si sono ritrovati a protestare dinnanzi al piazzale antistante l’Ospedale di Villa d’Agri. E’ dal mese di maggio che non percepiscono lo stipendio e più di qualcuno, addirittura, qualche spettanza del 2011. Otto mesi di arretrati. E ieri l’epilogo di un inizio di protesta per dire basta ad una vicenda alquanto complessa e scandalosa, denunciata già nel 2012.  Ieri il grado disperazione ha raggiunto livelli alti, come spiega Antonio, 28 anni, uno dei 6 solo maschi che lavorano per la ditta, il resto è tutto al femminile. “La ditta ci pagava 2 o 3 mesi  – riferisce Antonio – e poi basta. Quando capiva che iniziava l’agitazione, ritornava a fare i soliti giochetti con il pagamento di qualche mensilità e  poi niente. Noi non riceviamo da mesi le buste paghe e non sono – commenta –  neanche regolari”. 

A dar man forte e sostegno anche i rappresentanti sindacali Mario Fulco, responsabile della Camera del Lavoro Cgil Val d’Agri e Vincenzo Lorusso, delle segreteria Filcams – Cgil, che dichiarano “vogliamo che l’azienda sanitaria intervenga verso la società, nel controllare e verificare i pagamenti  e costringa la ditta ad effettuare le spettanze  o, in tal caso,  rescinda il contratto”. “Abbiamo portato avanti – attacca Fulco –   diversi incontri e contattato Ispettorato del Lavoro, Prefettura, tutti i passaggi dovuti ed eravamo fiduciosi che la società avrebbe pagato. Ma in realtà non è stato così”. In riferimento alla vicenda, il direttore generale dell’Asp, Mario Marra,raggiunto nella sede  di Villa d’Agri,  ha dichiarato “ di aver già sollecitato la ditta a pagare gli emolumenti”. “Come azienda –  ha precisato –  abbiamo pagato le fatture alla ditta per eliminare l’alibi di non pagare poi i lavoratori. Sicuramente ora provvederemo diversamente”. 

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