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Palazzo dei Bruzi, sede del Comune

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COSENZA – La trasferta calabrese di Boccia è servita anche a traghettare il Pd cosentino e la coalizione fuori dall’impasse in cui erano finiti ormai da settimane.

Dal cilindro il commissario dei dem ha tirato fuori il risultato di un sondaggio richiesto da Roma, annunciando che i candidati papabili per le amministrative di Cosenza sono tre: Franz Caruso, Bianca Rende e Massimo Misiti.

Sarebbero stati i più votati, quindi quelli con le maggiori chance di vincere. Resterebbero fuori quindi Giacomo Mancini, Sergio Nucci, Pietro Tarasi, Valerio Formisani, nomi proposti nel corso delle passate settimane agli alleati.

I CANDIDATI

Franz Caruso è già in campagna elettorale da mesi. È sostenuto da alcuni raggruppamenti civici e da alcune sigle del centrosinistra, su tutte il Psi (di cui è segretario provinciale).

Nel Pd sono già pronti a sostenerlo Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio. Caruso aveva già tentato di essere il candidato unico del centrosinistra, ma l’ex commissario provinciale dei dem, Marco Miccoli, aveva chiuso la porta a ogni possibile trattativa: «Sbagliato partire dai nomi senza aver costruito prima un percorso comune». Poi Miccoli ha lasciato e il vento in casa dem è cambiato.

Bianca Rende – ex Pd, passata poi in Italia Viva e ora fuori dal partito in polemica con l’evoluzione dei renziani, a Roma e in Calabria – è stata proposta al tavolo della coalizione da Controcorrente, sostenuta anche da “Www la Calabria vista dalle donne” e dagli ex Italia viva.

Il nome di Massimo Misiti, deputato del Movimento 5 Stelle, è uscito invece a sorpresa. Non risulta che i grillini lo abbiano mai fatto ai tavoli ed è emerso solo con l’avvio del sondaggio.

LA COALIZIONE

Tra gli alleati – quella «coalizione sociale» fatta di partiti, movimenti, associazioni, comitati, singole personalità che Miccoli aveva iniziato a costruire prima di lasciare l’incarico – serpeggia il malumore. Per il metodo, innanzitutto. Perché dopo mesi trascorsi a garantire che il candidato lo avrebbe scelto il tavolo, dopo aver formato la coalizione e definito il programma, si cala dall’alto il risultato di un sondaggio mai annunciato agli alleati. Boccia ha incontrato i partiti della coalizione e Tramontana i movimenti civici, ma nessuno a quanto pare ne aveva mai fatto menzione.

«Gli onorevoli Boccia e Graziano pubblichino senza indugio il sondaggio e facciano conoscere ai cittadini chi lo ha pagato e chi lo ha realizzato e quale metodologia sarebbe stata utilizzata» commenta in una nota la piattaforma riformista, il movimento che aveva lanciato la candidatura di Giacomo Mancini.

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