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MILANO (ITALPRESS) – E’ italiano e si chiama Giotto il più ampio studio multicentrico al mondo condotto su pazienti con insufficienza mitralica sottoposti a intervento di riparazione transcatetere della valvola mitrale. Si tratta di un registro in real-world della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (Gise) che ha raccolto i dati dei pazienti trattati in Italia con MitraClip, una tecnica nata nel 2008 in Italia e ormai diventata standard of care secondo le linee guida delle principali società europee di cardiologia e cardiochirurgia per la riparazione transcatetere della valvola mitrale. I risultati del registro Giotto hanno chiaramente mostrato l’efficacia e la sicurezza della procedura con una significativa riduzione dell’insufficienza mitralica, delle ospedalizzazioni e della mortalità. Lo studio, che ha coinvolto 1.659 pazienti in 22 centri dislocati su tutto il territorio nazionale, è durato circa 3 anni. I risultati hanno evidenziato che il successo tecnico della procedura è stato ottenuto nella quasi totalità dei pazienti arruolati con una mortalità intraospedaliera trascurabile, senza differenze significative tra FMR e DMR. Il tasso di mortalità si mantiene basso e significativamente inferiore rispetto ai pazienti gestiti con la sola terapia medica, così come le ospedalizzazioni che si riducono di oltre il 30% a due anni. La durata della degenza nell’unità di terapia intensiva cardiologica è stata al di sotto delle 24 ore e il trattamento è associato a una significativa riduzione della severità della malattia nella quasi totalità dei pazienti.
“La Società Italiana di Cardiologia Interventistica negli anni ha sempre avuto come mission la raccolta di dati per creare solide evidenze a supporto di terapie che hanno un impatto sulla qualità di vita e sulla prognosi dei pazienti cardiopatici, con l’obiettivo primario di mettere il paziente al centro – afferma Giuseppe Tarantini, presidente Gise – L’insufficienza mitralica, la cui incidenza è importante sulla popolazione over 70, se non trattata ha degli esiti ingravescenti sulla qualità della vita e sulla prognosi”. “Il registro Giotto è una eccellente fotografia a lungo termine del trattamento transcatetere dell’insufficienza mitralica in Italia – dichiara Francesco Bedogni, principal investigator dello Studio e Direttore delle Unità di Cardiologia Clinica, Interventistica e di Terapia Intensiva Coronarica all’Irccs Policlinico San Donato di Milano – Costituisce la casistica più ampia al mondo e ci ha consentito di avere dati real word, epidemiologici, procedurali e di follow up. I dati sono stati poi raccolti in un’unica piattaforma e sottoposti a periodici controlli per assicurarne l’accuratezza: un bel successo collaborativo della cardiologia interventistica italiana”.
(ITALPRESS).
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