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L’ULTIMA telefonata un mese fa: “Bonaventura come stai?”. “Giuseppe sono stanco torno a casa, ti chiamo io”. Già sapevo che non mi avrebbe più chiamato, come già sapevo che la bella serata di fine agosto con Bonaventura e tutti i collaboratori di Radio Potenza Centrale, equivaleva all’ultimo saluto. Una serata spensierata, quella di fine estate, con gli accordi del maestro Rizzo, gli aneddoti di Saverio e i ricordi di trent’anni di radio. Bonaventura ha intonato il repertorio classico napoletano, guardando fisso negli occhi il maestro Rizzo per trovare la piena empatia, Saverio ha imbracciato la telecamera, ha avviato la registrazione e mi ha ceduto il microfono. Con Bonaventura negli anni, in lunghe e appassionate chiacchierate, avevamo ripercorso la storia delle radio lucane. Con la mia Radio Londra, poi diventata Rete Lucana, spesso avevo duellato incrociando con lui  le antenne. Quella sera approfittai per intervistarlo e per fare sintesi delle nostre storie. Molti collaboratori della Radio presenti quella sera non conoscevano quello che Bonaventura stava per dire, quindi calò subito il silenzio e il racconto si fece fitto. «Molti credono che la prima radio libera in Italia sia nata nel 1975 ma non è assolutamente vero, Palmina corri a prendere il documento d’iscrizione di Radio Potenza Centrale alla Camera di Commercio». Passano pochi secondi e Bonaventura sventola orgoglioso a tutti il certificato che data gennaio 1973. «Cominciai trasmettendo le dediche che di giorno raccoglievo al Gran Caffè, poi per coprire tutta la città di sera andavo a trasmettere con la mia A 112, equipaggiata di tutte le apparecchiature FM necessarie sulle alture di Potenza a Tempa Rossa. Quel segnale pirata che si infilava tra le frequenze Rai portava una ventata di fresco in città. Mi piaceva raccontare le storie delle persone che mi avevano affidato le dediche e il tam, tam, con il passare dei giorni, diventava sempre più interessante. Quel modo di fare Radio incuriosiva i più e infastidiva qualcuno. Una sera fui inseguito dai Carabinieri e fui costretto a lanciare il trasmettitore dal finestrino».

Con Bonaventura spesso ci eravamo animatamente confrontati anche sui generi musicali, ma ogni mio tentativo di accreditare la musica Rock come genere adatto ad una radio controcorrente, soccombeva. «La Radio deve essere popolare, deve entrare nel cuore di tutti, deve veicolare messaggi comprensibili e deve emozionare. Murolo, Carosone, ma anche Mario Merola e Nino D’Angelo raccontavano storie vere, di povertà, di sofferenza dal carcere, di gioia. I neomelodici cantano recitando appassionatamente e quella passione arriva alla gente che si avvicinava alla Radio».

Bonaventura aveva ragione, la sua Radio Potenza Uno Centrale entrava direttamente nel cuore della gente e i radio ascoltatori erano diventati la sua famiglia. Una famiglia che si è allargata sempre più anche grazie agli altri mezzi nel tempo eserciti. Uno su tutti Telecento: più di tre anni di tv on the road, con la telecamera di Saverio Lorusso in ogni dove. E’ difficile racchiudere tutta la storia di un uomo in poche righe. Quindi questo testo equivale solo ad un ricordo per immagini e prima di chiudere questo racconto che meriterebbe pagine e pagine, aggiungo solo qualche altro flash: la devozione per suo padre Giuseppe, la gratitudine per sua moglie Palmina, l’amore incondizionato per i suoi figli Giuseppe e Antonio, i suoi nipoti e la sua famiglia, l’attaccamento alla sua città di Potenza che gli ha prodotto non poche sofferenze e la sua fede per il Beato Bonaventura da Potenza.

Con Bonaventura Postiglione scompare un pezzo di Radio, ma la forza di chi ha creato qualcosa di grande resta nelle cose che ha fatto. Questa mattina ai microfoni di Radio Potenza Centrale c’era Gianni Penna, a mio parere uno dei più bravi eredi del modo di fare radio di Bonaventura. Gianni imperterrito era alle prese con il suo consueto programma e con le richieste dei radioascoltatori. Credo che il desiderio di Bonaventura sia appunto questo: The Show Must Go On …..proprio per questo Radio Potenza Centrale sarà ancora una Potenza di Radio.

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