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Le Terme Luigiane

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COSENZA – Il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione interviene sulla questione delle Terme Luigiane proponendo una soluzione per uscire dall’impasse che vede gli impianti chiusi e molti posti di lavoro a rischio. Le risorse, afferma l’esponente democrat, ci sono, tanto da rendere non necessario l’immissione di capitali privati.  

«La Regione Calabria – ricorda Guccione – è l’unica regione che in materia termale non aveva preso atto della sentenza della Corte costituzionale n.1/2010 e per questa ragione si era reso necessario adottare una legge regionale – la n.11 del 2015 – che avevo proposto in qualità di assessore competente per un atto di trasparenza e legalità finalizzato a porre fine a situazioni illegittime».

Quindi aggiunge: «Di questo se ne è discusso molto e molto se ne discuterà ancora ma ciò che importa in questo momento è trovare un percorso mirato ad evitare che i lavoratori siano le uniche vittime di uno scontro in alcuni casi poco chiaro. Occorre attivare tutte le procedure utili e necessarie a garantire un’apertura che consenta di poter iniziare a lavorare per poi attivare le procedure propedeutiche agli ammortizzatori sociali».

Le risorse, per Guccione, «ci sono, non c’è bisogno di alcun capitale privato. Il dipartimento Salute della Regione Calabria, con Dca n.46 del 17.03.2021, per l’acquisto di assistenza termale per l’Asp di Cosenza a carico del servizio sanitario regionale per l’anno 2021, ha stanziato la somma di 3.221.318,07 euro. Di questi, l’Asp ha riservato 964.675,04 euro per acquisto di prestazioni termali in convenzione da privato per l’anno 2021 dalle terme Sibaritide di Cassano allo Ionio».

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Carlo Guccione (Pd)

«Alla luce del fatto che le terme di Spezzano Albanese non possono accedere all’acquisto di prestazioni termali, per le Terme Luigiane di Guardia Piemontese e Acquappesa rimangono disponibili 2.326,643,3 euro per l’acquisto di prestazioni dallo stabilimento termale accreditato con risorse pubbliche a carico del sistema sanitario calabrese a favore dei cittadini che ne hanno diritto. Con queste risorse, si potrebbe finanziare un’apertura transitoria fino all’esaurimento del budget disponibile coinvolgendo Prefettura, sindacati, Comuni ed Asp per garantire da una parte l’erogazione dei servizi termali e dall’altra la possibilità di intraprendere un percorso che consentirebbe ai lavoratori di accedere alle misure di sostegno al reddito eventualmente anche con l’intervento del ministero competente».

Sul futuro del sistema termale calabrese e «sulle mancate promesse di lungo periodo avremo modo di discuterne a fondo e di adottare le necessarie iniziative nel corso del prossimo consiglio regionale. Una cosa però già ora è certa: ci sono molte risorse che in questi anni non sono state spese e c’è una legge – la n.38 del 3 settembre 2012 – sulla “valorizzazione e promozione del termalismo in Calabria” che individua per la prima volta i centri di Lamezia Terme (Terme Caronte), Galatro (Terme di Galatro), Antonimina (Terme di Antonimina), Bivongi (I bagni di Guida), Spezzano Albanese (Terme di Spezzano), Guardia Piemontese e Acquappesa (Terme Luigiane), Cassano all’Ionio (Terme Sibaritide), Cerchiara (Terme Grotta delle ninfe) e Cotronei (Terme di Ponte coniglio) che hanno la qualifica di Comuni termali e che potrebbe essere utilmente adoperata per rilanciare il sistema termale calabrese e le Terme Luigiane» conclude il consigliere regionale del Pd.

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Stefano Mandarano

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