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CATANZARO – C’è una sanità ancora debole, incapace di offire servizi efficienti, e poi ci sono le eccellenze, con tante realtà che possono offrire un contributo notevole. Poi c’è una sanità ancora chiusa, poco trasparente e impenetrabile. Quest’ultima è stata fotografata dal monitoraggio di Libera e Gruppo Abele, aggiornato al 15 novembre. E per la Calabria il dato non è affatto positivo. Solo il 15 per cento degli interventi previsti dalla normativa sono stati regolarmente attuati dalle Aziende sanitarie provinciali. Un dato che pone la Calabria al quart’ultimo posto, dal momento che fanno peggio solo il Molise, che non ha ancora attuato provvedimenti, la Sardegna (12%) e le Marche (14%).
Il rapporto presenta luci e ombre a livello nazionale, tenendo conto che i dati sono in continua evoluzione visto che c’è ancora più di un mese per adeguarsi alla norma. Basilicata (76%) e Friuli Venezia Giulia (69%) sono le regioni più virtuose per la trasparenza nelle singole aziende sanitarie. “Ancora molto lavoro da fare”, invece, proprio per la Calabria e le altre regioni di coda che non hanno attuato nessuno dei tre interventi previsti dalla legge 190/92 e oggetto del monitoraggio. Superano la soglia del 50% la Lombardia (58%) l’Abruzzo (53%) e il Piemonte (51%), seguite dalla Liguria (50%). L’obiettivo dell’iniziativa promossa da Libera e Gruppo Abele “è quello di tutelare e difendere da opacità, illegalità e corruzione un Servizio sanitario pubblico che dal 1978 garantisce cure e assistenza ai cittadini”. A partire dal 9 dicembre sul sito www.riparteilfuturo.it, per la prima volta nella storia del nostro Paese sarà la società civile ad attribuire a ogni Azienda sanitaria un punteggio, aggiornando i dati del monitoraggio.
PER LE AZIENDE TRASPARENTI – Un monitoraggio “civico” continuo per conoscere lo stato di trasparenza della sanità pubblica nel nostro paese, partendo dalle aziende sanitarie in ogni singola regione. “Salute: obiettivo 100% per Aziende sanitarie trasparenti” è la nuova iniziativa della campagna “Riparte il futuro”, promossa da Libera e Gruppo Abele, in occasione della Giornata mondiale contro la corruzione, che si celebrerà domani. La legge 190/2012 prevede che tutti gli enti pubblici, aziende sanitarie comprese, si dotino di strumenti per contrastare la corruzione e facilitare la trasparenza.
Le Aziende sanitarie sono quindi tenute, entro il 31 gennaio 2014, insieme ad altri adempimenti, a nominare il responsabile locale anticorruzione, a pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e a fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico (direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo). La campagna Riparte il futuro monitora lo stato di applicazione di questi tre parametri nelle 237 aziende sanitarie italiane, attribuendo un peso percentuale specifico ai diversi parametri presi in esame, in modo da arrivare a un punteggio unico e sintetico, partendo da una ricerca svolta dalla rete “illuminiamo la salute” promossa da Agenas.
Via via che ognuna delle Aziende rispetterà le richieste della petizione e le prescrizioni di legge, il punteggio aumenterà. Ogni utente potrà consultare online lo stato di avanzamento della propria Regione e le informazioni relative alla singola azienda sanitaria presente sul proprio territorio. Sarà in grado di sapere con un semplice click, ogni volta che l’informazione sarà resa pubblica, chi governa la propria Azienda, chi è chiamato a vigilare sulle politiche anticorruzione e come queste saranno portate avanti.
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