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Roma, 6 dic. – Il ministero dell’Interno e l’Agenzia nazionale di beni confiscati questa mattina si sono costituiti parte civile nel processo contro il clan Mammoliti, accusato di danneggiamenti ai terreni sottratti alla ‘ndrangheta e affidati alla cooperativa Valle del Marro, nata dalla collaborazione tra la diocesi di Oppido-Palmi e Libera.
“Alla prima udienza – sottolinea il viceministro Filippo Bubbico – il governo non era presente. L’assenza delle istituzioni a fianco di giovani che si impegnano e combattono per l’affermazione della legalità, non è accettabile. Avevamo promesso ai lavoratori della cooperativa che non li avremmo lasciati soli e quella di oggi è una prima risposta concreta. Questa mattina lo Stato è insieme ai giovani della coop minacciata, ma il compito delle istituzioni è di dimostrare ogni giorno che nessun cittadino deve essere lasciato da solo nella battaglia contro il crimine e per la legalità”.
ROMA – Il ministero dell’Interno e l’Agenzia nazionale di beni confiscati questa mattina si sono costituiti parte civile nel processo contro il clan Mammoliti, accusato di danneggiamenti ai terreni sottratti alla ‘ndrangheta e affidati alla cooperativa Valle del Marro, nata dalla collaborazione tra la diocesi di Oppido-Palmi e Libera.
«Alla prima udienza – sottolinea il viceministro Filippo Bubbico – il governo non era presente. L’assenza delle istituzioni a fianco di giovani che si impegnano e combattono per l’affermazione della legalità, non è accettabile. Avevamo promesso ai lavoratori della cooperativa che non li avremmo lasciati soli e quella di oggi è una prima risposta concreta. Questa mattina lo Stato è insieme ai giovani della coop minacciata, ma il compito delle istituzioni è di dimostrare ogni giorno che nessun cittadino deve essere lasciato da solo nella battaglia contro il crimine e per la legalità».
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