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Tutelare le produzioni; garantire i livelli occupazionali; confrontarsi sulle politiche industriali: è quanto chiedono alla Fiat e al governo i sindaci italiani sul cui territorio hanno sede stabilimenti del gruppo, riunitisi a Pratola Serra, in provincia di Avellino.
Era presente anche il sindaco di Melfi, Livio Valvano, alla riunione, promossa dal coordinamento degli enti locali. Con il primo cittadino del Comune del Vulture c’erano anche i sindaci di Atessa (Chieti), Grugliasco (Torino), Verrone (Biella), Maranello (Modena), Cento (Ferrara), Termoli (Pescara), Melfi (Potenza), Cassino (Frosinone), Termoli (Campobasso), Pomigliano d’Arco (Napoli) e Pratola Serra (Avellino).Il sindaco di Torino, Piero Fassino, trattenuto a Roma da impegni istituzionali in qualità di presidente dell’Anci, è stato rappresentato dall’assessore alle Attività Produttive, Domenico Mangone il quale ha dato atto all’ad di Fiat, Sergio Marchionne, «di aver imposto un cambio di rotta importante, grazie al quale è stato possibile rilanciare una azienda ormai in agonia».
«Oggi Fiat tra le più importanti aziende mondiali. Lavoriamo affinchè l’azienda tenga sempre nel debito conto -ha preseguito Mangone – i risvolti socio-economici che Fiat determina sui territori dove è insediata».
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