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TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – “La medaglia che mi ha emozionato di più? Sono tutte fantastiche, dalla prima di Dell’Aquila all’ultima d’argento conquistata da Garozzo. Ho visto un pò di rammarico in Daniele, ma io so cosa significa e gli ho detto che sicuramente l’argento brucia ma a lungo tempo lo apprezzerà”. La sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali traccia un bilancio di questi primi giorni di Olimpiadi da Casa Italia a Tokyo, dove ha concluso la sua visita in Giappone per i Giochi. “L’argento storico della 4×100 stile era impensabile fino a ieri e potrò dire ‘io c’erò – ha proseguito Vezzali ricordando le gare seguite in questi giorni – E ancora il bronzo nel sollevamento pesi dopo 37 anni, solo un punto di partenza per altrettanti successi. L’argento di Diana Bacosi, infine, per me vale oro: non pensavo servisse tanta concentrazione per lo skeet. Ma non voglio dimenticare nessuno, tutte le medaglie sono fantastiche e frutto di un grande lavoro: complimenti ad atleti, tecnici e federazioni per aver permesso questo”.
Ottimismo per il prosieguo delle Olimpiadi: “Sono certa che continuerà a riservarci grandissime sorprese e che possano arrivare tantissimi ori. Per me è stata unàesperienza olimpica molto importante in veste di sottosegretaria, a dimostrazione dell’attenzione che il governo versa nei confronti dello sport che ha un grandissimo valore educativo. Attraverso i Giochi Olimpici possono essere lanciati dei messaggi molto importanti”.
Vezzali ammette di essere stata “emozionatissima nel seguire quante più gare possibili dei nostri atleti e nell’essere vicina alle Federazioni che rappresentano il punto di riferimento per tutte le associazioni, ossatura del sistema sportivo italiano. Torno a casa dopo questi tre giorni con nove medaglie, esattamente quante ne ho vinte io nelle cinque edizioni dei Giochi cui ho partecipato”.
Dalla scherma forse ci si aspettava qualcosa di più. “Due argenti non sono proprio male e mancano comunque sei gare a squadre – replica l’ex fiorettista – Credo che il bilancio si faccia a fine Giochi e non a metà percorso. Sono certa che i nostri azzurri nella scherma come in tantissime discipline diranno la loro nei prossimi giorni e ci faranno gioire”. “A sei anni sono entrata in una palestra di scherma perchè ho avuto dei genitori davvero illuminati, che hanno mandato le loro figlie a fare sport invece di passare i pomeriggi chissà dove e chissà con chi – la chiosa di Vezzali – Non avrei mai immaginato di diventare una campionessa olimpica ma lo sport è questo: quando entri in una palestra giochi, non esistono colori e razze e i bambini stanno bene insieme e condividono. E’ proprio questo il senso dello sport che noi tutti dovremmo scoprire e magari un giorno nella Costituzione troveremo anche il diritto allo sport”.
(ITALPRESS).
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