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COSENZA – Indecisi dell’ultima ora o no vax convinti? Quale sia la risposta sta di fatto che i docenti calabresi senza prima dose di vaccino sono ancora moltissimi.
Stando ai dati dell’ultimo report settimanale elaborato dal Governo la Calabria si piazza infatti al quartultimo posto per numero di insegnanti non ancora immunizzati: gli scettici del vaccino sono 14659 pari al 31,63% del totale (ben 46350 unità).
Fanno peggio soltanto la Provincia autonoma di Bolzano (37,92%), Liguria (34,76%), e Sardegna (33,28%) mentre le Regioni che hanno impresso un’accelerata alla campagna vaccinale dei prof sono Campania, la quale detiene il primato del 100% di insegnanti vaccinati con prima dose, seguita da Lazio (0,12% ancora da immunizzare) e Abruzzo (1,12%).
In Calabria hanno ricevuto la prima dose 31224 docenti (il 67,37%), 467 sono quelli “coperti” da vaccino monodose, 28723 coloro che hanno completato il ciclo vaccinale (il 62,98%).
Va da sé che l’obiettivo del rientro a scuola in presenza – che il ministero dell’Istruzione ha posto come prioritario – è ancora tutto in salita. Occorre andare più veloci: settembre è alle porte, col Governo che si appresta a varare già dal prossimo mese misure più rigide per i ricalcitranti.
In questa fase un ruolo decisivo lo giocano i presidi, chiamati a fare la parte dei “persuasori” del personale no vax: certo, non c’è da immaginarli a rincorrere gli ultimi indecisi sotto l’ombrellone, ma la circolare che il Ministero ha fatto recapitare sulle loro scrivanie nei giorni scorsi, prendendo atto delle indicazioni del Cts, parla chiaro.
La “priorità” è la didattica in presenza e i dirigenti scolastici dovranno fare il possibile per garantirla, allestendo una campagna vaccinale last minute mirata ed efficace.
I PRESIDI: IN CLASSE SOLO CON IL 90% DI VACCINATI
«Sto immaginando un anno “normale”». Il dirigente del liceo “Telesio” di Cosenza, Antonio Iaconianni, preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno, convinto che alla fine, complice la spinta del green pass, si riuscirà a raggiungere una buona copertura anche in Calabria.
Ma sulle condizioni per il rientro in classe è perentorio: «Mascherina e distanziamento, senza dubbio. Riguardo i provvedimenti per chi non si adegua – aggiunge Iaconianni – al momento non abbiamo direttive precise, qualora le riceveremo le applicheremo. Tuttavia difficilmente si può pensare di rientrare in aula senza un buon 85-90% della popolazione scolastica vaccinata. Io guardo a settembre con speranza: sarà la nostra “notte prima degli esami”».
C’è anche chi, come Rosa Arturi, preside del “Pitagora” di Rende, ha organizzato un Vax day in istituto per abbattere le ultime resistenze: «Abbiamo esteso la partecipazione anche agli alunni degli istituti comprensivi della provincia che a settembre frequenteranno il primo anno da noi, così come a genitori e insegnanti – dichiara – Col supporto dell’Esercito siamo arrivati a 50 inoculazioni. Un piccolo traguardo per noi che abbiamo sempre creduto nell’importanza della vaccinazione. Ad agosto replicheremo».
LA POSIZIONE DEI SINDACATI
Sul fronte dei lavoratori, però, c’è chi promette barricate soprattutto in vista del paventato obbligo vaccinale per i docenti no vax. Sindacati in testa: per Pino Assalone, già segretario Flc Cgil, arrivare a delle forme coercitive anche sul piano di un cambio di mansione rappresenterebbe «una estremizzazione e una forzatura non contemplata da nessuna norma contrattuale. Credo che il Governo sia ancora in tempo ad approntare una campagna di sensibilizzazione tale da convincere i refrattari a vaccinarsi».
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