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Enrico Letta

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COSENZA – Oggi, per la prima volta da quando è segretario nazionale, Enrico Letta sarà in Calabria. L’appuntamento con la stampa è fissato al solito orario improbabile (13), al solito hotel di Gizzeria.

Sarà interessante capire cosa dirà sullo stato del suo partito, commissariato da tre anni in cui ha incassato solo sconfitte elettorali, e balcanizzato come non mai. Il programma del segretario appare in tono minore. Nessuna manifestazione pubblica per lanciare la candidatura di Amalia Bruni, ma solo una conferenza stampa. Poi il solito giro fra gli avamposti calabresi dell’antimafia (Fattorie della Piana e cooperativa Noel), infine sarà a Reggio per presentare il suo libro “Anima e cacciavite” ed infine chiuderà la giornata a Scilla per incontrare il sindaco Pasqualino Ciccone che la ‘ndrangheta aveva messo nel mirino.

Tutto qui. Nessuna manifestazione pubblica dicevamo, al contrario di quella che si è tenuta ieri a Napoli dove il Pd ha schierato sul palco tutti i candidati sindaco delle grandi città per tirare la volata a Manfredi, curiosamente nella terra di de Magistris. Alla fine è stata invitata anche la candidata alla Regione Calabria, Amalia Bruni, che fino a ieri non compariva nel programma dell’iniziativa. Poco male perché oggi ci sarà tempo per discutere e di discutere il Pd calabrese ne ha davvero di bisogno.

Non sappiamo la rappresentazione che è stata fatta a Letta della situazione, ma qui il centrosinistra è tutt’altro che unito come vanno dicendo i suoi colonnelli. C’è in campo la compagine di de Magistris che rifiuta ogni invito ad unirsi alla candidata del Pd (LEGGI), nonostante i ripetuti appelli della Bruni.

«Non esiste nessuna possibilità – ha affermato ieri l’ex pubblico ministero – che la nostra coalizione possa convergere sulla Bruni. Semmai, se la Bruni vuole davvero il cambiamento senza accompagnarsi ai responsabili dello sfascio dei diritti in Calabria, a cominciare proprio dalla Sanità, si unisca a noi prima che sia troppo tardi». C’è anche la questione Mario Oliverio, in rotta col partito, che da settimane si muove in lungo e in largo per la Calabria per organizzare il dissenso che si registra nel Pd.

«Io ho messo la mia faccia e la mia storia per invertire la rotta del declino nella mia terra – ha detto ieri a Napoli la Bruni – e fermare una destra antieuropea che non ha mai messo l’uomo al centro dei propri obiettivi. Crediamoci tutti insieme. Sono certa che cambieremo la storia e potremo ridare davvero un futuro alle giovani generazioni. In Calabria ed a Napoli abbiamo sicuramente l’opportunità di combattere una destra di cui non se ne può più».

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Fabio Grandinetti

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