Entro agosto il generale Figliolo darà pubblica notizia dei no-vax con un elenco. E la memoria corre al Cappuccio a pizzo: quello che Re Guglielmo, voleva imporre a tutti i cornuti, coscienti o meno, che – pena la morte – dovevano indossare il copricapo così da non infettare con le loro luride corna, tutti gli altri, tutti onorati e rispettati dalle proprie donne. All’elenco dei cornuti, dunque, si aggiunge quello dei no-vax. E come in quell’elenco – cornuti e no – tutti si misero il cappello a pizzo, anche in questo, vaccinati e no, tutti ci ritroveremo. Tanto è resa penosa la libertà. Morale della favola è: meglio morto che cornuto.
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Congedata la limonata (i baci sono definitivi solo con il green pass) con buona pace del ministro Suspiria e lo smemorato di Appula perché questo si evidenzia non rimane che stabilire cos’è la libertà: liberazione dalle divisioni in un periodo di tempo. Tra qualche mese entrerò nell’età involutiva per riuscire ad avere periodi di libertà in un tutt’uno con me stesso ho provveduto a vaccinarmi anche se in origine non sapevo a cosa andavo incontro, non importa, era tutto sbagliato.