Si è concluso felicemente in strada il soccorso lampo nelle campagne di Irsina
Fiocco azzurro sull’ambulanza
Gara di solidarietà e professionalità per dare alla luce un bel bimbo
IRSINA – Fiocco azzurro a bordo dell’ambulanza “India 23” in servizio presso la postazione 118 di Irsina. Infatti, grazie alla tempestività d’intervento offerto dal 118 di Irsina ed alla professionalità del dottor Angelo Lapadula, una giovane donna rumena che aveva richiesto aiuto da una località di campagna in cui si trovava è riuscita a partorire ugualmente un bel bimbo di circa tre chilogrammi.
Erano più o meno le due di notte, quando da una casa nell’agro di Santa Maria D’Irsi, giunge una chiamata alla Centrale operativa di Potenza, per una richiesta di aiuto da parte di una gestante, a cui si erano rotte le acque e doveva partorire.
L’intervento viene immediatamente affidato al Punto di soccorso di Irsina, da cui immediatamente partono a bordo dell’ambulanza: l’infermiera Livia Perez e l’autista Giuseppe Cappiello, esperto conoscitore del territorio, raggiungono immediatamente la casa in cui si trovava la giovane donna. L’infermiera si rende subito conto della gravità della situazione: il bambino era prossimo a nascere, di conseguenza l’immediata richiesta al Centro operativo di un’altra ambulanza medicalizzata. Posizionata a bordo la paziente, parte contemporaneamente anche l’ambulanza da Matera come richiesto con medico ed infermiere a bordo. Dopo quindici minuti circa le due ambulanze s’incontrano nei pressi di borgo La Martella a Matera; la fortuna è dalla parte della gestante, a bordo dell’ambulanza proveniente da Matera c’è il ginecologo Angelo Lapadula. Appena Lapadula sale sull’ambulanza, si rende subito che la donna non ha altre possibilità; deve partorire in ambulanza. Pochi minuti per organizzare le procedure -tenuto conto anche delle difficoltà esistenti- il dottore coadiuvato dall’infermieraAntonietta Puzzovivo, si trova fra le braccia un bel bambino di quasi tre chili. Soddisfazione e giubilo negli occhi di tutti, missione compiuta.
Lapadula, dopo essersi accertato delle condizioni del neonato e della mamma, avendo espletato nel limite delle possibilità esistenti, tutto le procedure, e che la situazione fosse sottocontrollo, ha fatto ripartire l’autombulanza India 23 proveniente da Irsina, proseguendo verso Matera, dove raggiunge l’ospedale per affidare finalmente il neonato e la mamma alle cure della struttura e del reparto di Pediatria. Il dottor Lapadula un vero angelo in questo caso, l’indomani mattina si è recato nel reparto per accertarsi delle condizioni dei due, e soddisfatto del felice epilogo, ci ha detto: «Non è il caso di enfatizzare, ma alcune situazioni anche a noi che svolgiamo questo lavoro, provocano una felice emozione». Questo caso di buona sanità merita tutta l’attenzione. Sembrerebbe quasi le sequenza di un film, soltanto che, al posto degli attori ci sono state persone vere, come Giuseppe Cappiello, che in pochi minutiè riuscito ad arrivare da Irsina alla sperduta casa di campagna; l’infemiera Livia Perez che ha capito l’emergenz, e l’altro autista, Roberto Lascaro, che con altrettanta celerità è giunto sul posto. Tutti hanno ruidato il sorriso a quella giovane mamma, atterrita dal dolore e dalla paura.
Mimmo Donvito
IRSINA – Fiocco azzurro a bordo dell’ambulanza “India 23” in servizio presso la postazione 118 di Irsina. Infatti, grazie alla tempestività d’intervento offerto dal 118 di Irsina ed alla professionalità del dottor Angelo Lapadula, una giovane donna rumena che aveva richiesto aiuto da una località di campagna in cui si trovava è riuscita a partorire ugualmente un bel bimbo di circa tre chilogrammi.
Erano più o meno le due di notte, quando da una casa nell’agro di Santa Maria D’Irsi, giunge una chiamata alla Centrale operativa di Potenza, per una richiesta di aiuto da parte di una gestante, a cui si erano rotte le acque e doveva partorire. L’intervento viene immediatamente affidato al Punto di soccorso di Irsina, da cui immediatamente partono a bordo dell’ambulanza: l’infermiera Livia Perez e l’autista Giuseppe Cappiello, esperto conoscitore del territorio, raggiungono immediatamente la casa in cui si trovava la giovane donna.
L’infermiera si rende subito conto della gravità della situazione: il bambino era prossimo a nascere, di conseguenza l’immediata richiesta al Centro operativo di un’altra ambulanza medicalizzata. Posizionata a bordo la paziente, parte contemporaneamente anche l’ambulanza da Matera come richiesto con medico ed infermiere a bordo. Dopo quindici minuti circa le due ambulanze s’incontrano nei pressi di borgo La Martella a Matera; la fortuna è dalla parte della gestante, a bordo dell’ambulanza proveniente da Matera c’è il ginecologo Angelo Lapadula. Appena Lapadula sale sull’ambulanza, si rende subito che la donna non ha altre possibilità; deve partorire in ambulanza.
Pochi minuti per organizzare le procedure -tenuto conto anche delle difficoltà esistenti- il dottore coadiuvato dall’infermieraAntonietta Puzzovivo, si trova fra le braccia un bel bambino di quasi tre chili. Soddisfazione e giubilo negli occhi di tutti, missione compiuta. Lapadula, dopo essersi accertato delle condizioni del neonato e della mamma, avendo espletato nel limite delle possibilità esistenti, tutto le procedure, e che la situazione fosse sottocontrollo, ha fatto ripartire l’autombulanza India 23 proveniente da Irsina, proseguendo verso Matera, dove raggiunge l’ospedale per affidare finalmente il neonato e la mamma alle cure della struttura e del reparto di Pediatria.
Il dottor Lapadula un vero angelo in questo caso, l’indomani mattina si è recato nel reparto per accertarsi delle condizioni dei due, e soddisfatto del felice epilogo, ci ha detto: «Non è il caso di enfatizzare, ma alcune situazioni anche a noi che svolgiamo questo lavoro, provocano una felice emozione». Questo caso di buona sanità merita tutta l’attenzione. Sembrerebbe quasi le sequenza di un film, soltanto che, al posto degli attori ci sono state persone vere, come Giuseppe Cappiello, che in pochi minutiè riuscito ad arrivare da Irsina alla sperduta casa di campagna; l’infemiera Livia Perez che ha capito l’emergenz, e l’altro autista, Roberto Lascaro, che con altrettanta celerità è giunto sul posto. Tutti hanno ruidato il sorriso a quella giovane mamma, atterrita dal dolore e dalla paura.Mimmo Donvito