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REGGIO CALABRIA – Otto persone, presunti esponenti e affiliati al clan di ‘ndrangheta dei Gallico, operante a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, sono state arrestate dalla Squadra Mobile e dal Commissariato con l’accusa a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e usura, aggravati dalle modalità mafiose o dall’aver favorito una cosca mafiosa. A emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato il gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia reggina, che coordina le indagini.
L’operazione, denominata “Fiore”, è il seguito dei fermi eseguiti nell’ottobre scorso e ha consentito di fare luce su alcuni episodi di usura ed estorsione ai danni di imprenditori e commercianti di Palmi. Per indicare le somme di denaro che venivano estorte, gli indagati usavano il termine “fiore”, che dà il nome all’operazione. Le indagini hanno permesso inoltre di individuare ulteriori soggetti organicamente inseriti nel clan Gallico con ruoli e funzioni ben individuati, ritenuti strumentali alle esigenze dell organizzazione criminale.
I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono Rocco Bartuccio, di 27 anni; Rocco Brunetta (36); Antonino Cosentino (45), Antonino Gallico (26), Domenico e Ivan Nasso, di 30 e 29 anni, tutti detenuti, e Loredana Rao, di 50 anni. Antonino Gallico e Domenico Nasso sono accusati anche di usura ai danni di un rappresentante di prodotti alimentari.Durante le indagini è emerso che Loredana Rao ed il figlio Ivan Nasso si recavano in carcere e durante i colloqui con Domenico Nasso ricevevano istruzioni sulla gestione delle estorsioni della cosca Gallico nei confronti di numerosi commercianti ed imprenditori di Palmi.
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