3 minuti per la lettura
GRASSANO – Bill De Blasio, neo sindaco di New York originario di Grassano, era già stato in paese nel lontano 1982, poco più che ventenne insieme alla mamma, ospite per alcune ore dei suoi parenti, la famiglia Schiavone.
Che il nuovo sindaco di New York avesse origini italo-americane ormai è noto a tutto il mondo, lo si evince sia dal suo cognome, ma anche dalle sue interviste durante le quali scandisce bene con un italiano- americano Sant’Agata dei Goti (Bn) nonno paterno Giovanni, e Grassano in provincia di Matera, nonna materna Anna Briganti.
E se per Sant’Agata dei Goti un legame diretto, grazie alla presenza di cugini di Bill, per Grassano a fugare ogni dubbio sulla visita di un giovanissimo Bill, al paese di origine, una foto dall’archivio della famiglia Lacertosa, che ci riporta al lontano luglio 1982, insieme a una lettera di ringraziamento che la mamma di Bill scrisse appena rientrata in America alla signora Francesca Lacertosa. La notizia dell’elezione di Bill De Blasio a sindaco di New York ha creato fermento in paese così in molti si sono attivati cercando un collegamento con la storia di questa famiglia di Grassano, la stessa associazione Auser Università dell’età libera, ha già tenuto agli associati una lezione per approfondire insieme alla responsabile dell’ ufficio Stato Civile del Comune di Grassano Giovanna Cornacchia, l’albero genealogico della famiglia Briganti.
Intanto, mentre il sindaco, Francesco Sanseverino continua a tessere rapporti istituzionali con la Grande Mela, già da diverse settimane con il sostegno morale dell’intera comunità, con Silvestro e Antonio Lacertosa oggi apriamo una parentesi della vita di Bill De Blasio in quell’estate del 1982.
«Ricordo perfettamente -racconta Silvestro Lacertosa- la visita di Bill e sua madre a Grassano. Anche se si è trattato di poche ore, mio zio Antonio mi chiese, data la mia età quasi coetanea a Bill, di accompagnarlo a visitare il paese. Bill e la mamma raggiunsero Grassano dall’aereoporto di Bari con una vecchia Fiat Ritmo, anche se mi confessò che gli piaceva molto l’Alfa Romeo. Io avevo una Giulietta e ricordo, mentre gli ho fatto fare un giro, delle difficoltà, dovute alla sua altezza, che incontrò per entrare in macchina.
Poi siamo stati a casa di mia nonna insieme a mio padre, mia madre mia sorella e mia zia come si vede dalla foto e dopo un po’ mamma e figlio ripartirono per l’America. L’ultima volta che ho visto Bill, è stato nel 1998 quando, ricambiando la visita di cortesia, sono stato a casa sua a New York». Intanto Antonio Lacertosa, zio di Silvestro, si accinge a un lavoro di ricerca tra i documenti di famiglia per avere un quadro più chiaro, oggi ci ha concesso la lettera datata 7 settembre 1982, scritta dalla mamma di Bill e spedita appena ritornati in America, dopo essere stati d’estate in Italia. in un simpatico italiano-americano
“Cara signora Francesca -scrive- sono molto in ritardo per ringraziarti ancora una volta per tutta la tua gentilezza. Bill ed io abbiamo goduto tanto l’ora che siamo stati a Grassano.
Ti prego se puoi scusare il mio italiano e con queste poche parole spero che tutto bene lì, e spero ci vediamo un altro giorno presto”. Lettere e foto dimenticate in fondo a un cassetto che oggi, alla luce di questi felici eventi, riacquistano grande valore affettivo.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA