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COSENZA – Ha rischiato di paralizzare la Calabria la protesta dei precari. Solo attorno alle 17, dopo più di 7 ore di blocco, è stato rimosso il presidio che aveva interrotto la linea ferroviaria nella stazione di Reggio Calabria. Un’ora più tardi è stato tolto il blocco l’autostrada A3 all’altezza di Rende, anche se restano oltre venti chilometri di coda da smaltire. A nord, ad esempio, la fila dei veicoli arrivava da Rende a Torano. Dopo lo sciopero che la scorsa settimana ha fatto registrare, secondo i sindacati, una adesione complessiva di quasi l’80%, Lsu, Lpu e precari sono tornati a dare battaglia nella mattinata di oggi. Dietro allo sciopero ci sono ritardi nei pagamenti delle spettanze. E c’è poi la richiesta di risolvere la loro vertenza storica procedendo con la stabilizzazione. 

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L’AUTOSTRADA CHIUSA E IL TRAFFICO IN TILT – L’Anas ha subito comunicato la chiusura al traffico lo svincolo di Cosenza nord-Rende sia in in ingresso che in uscita dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, dopo che circa 1.500 persone hanno occupato la carreggiata. Sul posto è intervenuto il personale dell’Anas che in collaborazione con la Polizia Stradale ha lavorato per gestire la viabilità. La protesta si è poi spostata sulle corsie dell’autostrada, tanto da istituire l’uscita obbligatoria a Tarsia Nord per i veicoli diretti a sud, con rientro a Falerna attraverso le statali 283 e 18. Percorso inverso per chi era diretto a nord. Un lungo giro tortuoso (GUARDA LA MAPPA) che ha causato enormi disagi agli automobilisti.

STAZIONE E PREFETTURA SOTTO ASSEDIO – E non è stato l’unico presidio. A Reggio Calabria è scattato il blocco sui binari della stazione ferroviaria. E numerose altre manifestazioni di protesta sono avvenute nei comuni e negli enti pubblici nei quali i circa cinquemila tra precari, Lsu, Lpu sono impiegati. Mentre a Vibo Valentia un sostanzioso gruppo di lavoratori precari ha manifestato sotto alla sede della prefettura; si è trattato, hanno spiegato i sindacati, di una scelta “come simbolo di tutte le prefetture della Calabria”.

MALORI E TENSIONE TRA I MANIFESTANTI – Un clima di forte tensione, dunque, che a Reggio ha provocato anche il malore di una manifestante, soccorsa da un’equipe del 118 una lavoratrice degli Lsu-Lpu che da stamani hanno occupato per protesta la stazione ferroviaria di Reggio Calabria. La donna, secondo le prime informazioni, potrebbe avere avuto un calo di pressione.

I disagi poi sono stati notevoli. Ad un certo punto del pomeriggio la tensione è salita ancora, quando la Uil, attraverso il segretario regionale Roberto Castagna, ha annunciato: “Il blocco dell’Autostrada è solo una prima azione di lotta del sindacato nei confronti del Governo nazionale e regionale che continuano ad essere poco attenti ai problemi degli Lsu-Lpu e al precariato in generale”. 

LA SCHIARITA ARRIVA DA REGGIO – Poi una parziale schiarita. E’ stato tolto il blocco dai binari della stazione ferroviaria di Reggio Calabria e il traffico ferroviario, progressivamente è tornato alla normalità. E anche sull’A3 si è ripreso a circolare in serata, ma il traffico era talmente intasato che la situazione ha avuto una coda. Alla base della decisione c’è la notizia, maturata nel corso di una riunione in Prefettura, della fissazione per mercoledì 6 novembre, alle 16.30, di un tavolo ministeriale per discutere della prospettiva futura dei lavoratori precari calabres. Al tavolo nazionale, che dovrà occuparsi di aprire la discussione sulla stabilizzazione dei lavoratori del bacino, parteciperanno le rappresentanze provinciali e regionali di Cgil, Cisl e Uil della Calabria.

Nel corso dell’incontro con il prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli, al quale hanno partecipato anche alcuni sindaci, le rappresentanze sindacali hanno appreso anche che verranno presto pagate due mensilità in attesa che con la variazione di bilancio della Regione Calabria vengano effettuati anche i pagamenti di spettanze e integrazioni per tutto il 2013. “Le rassicurazioni e gli impegni ricevuti dai sindacati in Prefettura – si afferma in una nota della Cgil – necessitano adesso di un secondo importante passaggio di carattere regionale, ossia la garanzia delle risorse necessarie per il pagamento dei sussidi e delle integrazioni per tutto il 2013 da realizzarsi attraverso la variazione di bilancio. Impegni che l’assessore al Lavoro della Regione Calabria, Nazzareno Salerno ha preso e comunicato ai sindacati attraverso le Prefetture”.

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