Raffaella Carrà
1 minuto per la letturaIl governatore calabrese Nino Spirlì, conosceva personalmente Raffaella Carrà. Da uomo di spettacolo, quale è, Spirlì ricorda la diva italiana, pure icona gay nel mondo. Il presidente della Regione le presentò un ballerino e la Carrà lo scelse.
«Si ferma, attonito, il Tricolore e tace. La morte di Raffaella Carrà è dolore pop. Nessun italiano dirà “non la conosco”. Tutti gli Italiani, per salutarla, canticchieranno un suo ritornello. E ognuno di noi prova un dispiacere nel ripetere la triste notizia. Raffaella è il nostro più gioioso Tricolore. Il più musicale. È stata una brava attrice, una grandissima conduttrice. Un’eccelsa ballerina e cantante. Ho avuto il piacere di incontrarla – ci racconta il presidente della Regione – quando le presentai un giovane ballerino per uno dei suoi programmi: fu lei stessa a seguire il provino. E quando lo scelse, lo fece con rigore e grandissima professionalità. Ecco cosa voglio ricordare di Raffaella: il rigore professionale e l’enorme umanità!».
Al governatore Spirlì, omosessuale dichiarato, abbiamo chiesto perché secondo lui Raffaella Carrà sia stata ritenuta un’icona gay nel mondo.
«Bisognerebbe chiederlo ai gay» ci ha risposto.
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