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MARCONIA – Proteggere dal rischio idrogeologico un territorio segnato da criticità, in parte acquisite ed in parte congenite, attraverso una più efficace azione preventiva, una maggiore consapevolezza dei limiti strutturali e del rispetto delle regole, onde evitare di giungere a quella fase patologica che, soprattutto in assenza delle risorse necessarie, rischia di risultare incurabile.
Il tema del dissesto idrogeologico in Lucania, e con particolare riferimento al territorio di Pisticci, è stato l’oggetto dell’incontro organizzato mercoledì sera dalla locale sezione di Legambiente alla presenza di diversi esponenti politici istituzionali oppure in corsa per le prossime elezioni regionali.
Il focus sul tema è stato acceso dal professor Spilotro, docente dell’Unibas, che nel suo intervento ha mostrato, a partire dal disastro del Vajont, quali possano essere i presupposti di alcuni disastri e quali le modalità per evitarli.
Vanno corretti, innanzitutto, gli errori del passato, evitando di antropizzare spazi proibiti. Per modificare approccio in questa materia occorre attuare una pianificazione integrata, una formazione preventiva ed una informazione diffusa e in tempo reale, attraverso l’uso delle moderne tecnologie. Pragmatico l’intervento di Saverio Acito, commissario straordinario per la mitigazione del dissesto idrogeologico.
Alcune sue indicazioni, come quelle di altri, hanno ovviamente tenuto conto della presenza in sala di candidati alle Regionali, compreso il candidato presidente Pittella, a cui si è fatto appello nel tentativo di veder corrette alcune incongruenze decisive per la buona riuscita degli interventi di ripristino e tutela delle aree più colpite dai fenomeni come frane ed alluvioni.
Una esigenza ribadita anche dall’assessore regionale uscente, Luca Braia, che ha ricordato come nella prossima programmazione europea sia attecchito il concetto di ristrutturazione e riqualificazione del territorio.
Per Acito sarebbe fondamentale, ad esempio, avere un interlocutore unico con poteri definiti, anziché gli otto uffici fra i quali sostanzialmente si spacchettano le competenze derivanti da quell’Accordo tra Regione, Ministro dell’Ambiente e Protezione Civile Nazionale che assegna alla Basilicata, per la mitigazione del rischio idrogeologico, circa 37 milioni di euro, di cui, fra l’altro, sono arrivati solo 8 milioni a fronte di progetti appaltati per circa 20 milioni. Sono stati aperti 88 cantieri sui 126 previsti. Fra questi sono annoverati anche i lavori di pulizia dell’alveo del Basento per 25 chilometri da torre Accio in poi, un’opera ritenuta assolutamente necessaria, ma che, senza puntuali piani di manutenzione, è destinata a vanificarsi in poco tempo.
E’ proprio in questa consapevolezza che si gioca la partita dell’efficacia degli interventi, da riportare, per dirla con le parole del candidato presidente Marcello Pittella, all’interno di una nuova governance, che dovrà individuare un coordinamento unico, concentrare le risorse ed omogeneizzare la programmazione degli interventi.
A cambiare dovrà essere la funzione dei dipartimenti regionali, chiamati a venir fuori dal rapporto one to one e dalla logica dei contributi a pioggia.
L’assessore comunale e candidato Psi, D’Onofrio, ha ribadito la priorità di veder rimosso il decreto di trasferimento del rione Dirupo, obiettivo programmatico che si può raggiungere solo risolvendo i problemi di natura idrogeologica della collina pisticcese. Il candidato del Pd ed ex sindaco, Bellitti, ha puntato invece su una rinnovata consapevolezza collettiva che parta dalla politica e passi per i cittadini, chiamati tutti a rinforzare i principi di responsabilità e legalità.
Il candidato del Pdl, Lazazzera, ha sollecitato l’amministrazione comunale a pressare tempestivamente la Regione affinché stanzi le somme necessarie a far fronte ad alcune delle più rilevanti criticità conseguenti al nubifragio del 7 ottobre, ricordando che a Marconia, per carenze infrastrutturali, alcuni disagi si verificano anche con eventi meteorologici non straordinari.
A Pittella ed a tutti i candidati consiglieri presenti in sala, il sindaco Di Trani, ha consegnato la richiesta di una maggiore considerazione per il territorio di Pisticci.
Tanti buoni propositi che, almeno finora, non hanno trovato alcuna applicazione pratica. Lo dimostano i danni che ciclicamente subisce il Metapontino in seguito a semplici forti precipitazioni.
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