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PISTICCI – Nemmeno il Governo conosce le cause dei boati avvertiti in più occasioni dalla popolazione del Metapontino nei mesi scorsi. Nel rispondere ad una interrogazione dell’onorevole Giovanni Burtone (Pd), il sottosegretario per le Infrastrutture ed i trasporti, Erasmo De Angelis, ha spiegato anche nei dettagli cosa non abbia provocato quei rumori, avvertiti simultanei in più centri abitati della costa e non solo.
Nella sua risposta, il sottosegretario, spiega, facendo riferimento a tre episodi avvertiti tra Basilicata e Puglia in zone joniche, che non c’è stata correlazione tra questi e presunte attività di ricerca di idrocarburi oppure esercitazioni della Marina militare. Seppur dettagliata, la relazione non è stata soddisfacente, in quanto non ha fornito informazioni sulle cause dei boati, che restano un mistero. All’inizio di agosto, peraltro, il sindaco di Policoro, Rocco Leone, aveva invitato ad un incontro con la sua amministrazione ed altri rappresentanti istituzionali del territorio colonnello pilota dell’Aeronautica militare, Vito Cracas del 36° Stormo – Gioia del Colle (Ba), che sostanzialmente spiegò come quei forti scoppi avvertiti simultaneamente in diversi centri abitati della zona, anche distanti fra loro, non fossero stati provocati da aerei supersonici in addestramento.
De Angelis, nella sua risposta, cita informazioni fornite dalla Capitaneria di Porto d Taranto, che conferma di non aver emesso “ordinanze di Polizia marittima, con finalità di disciplina delle attività di sondaggio per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi dal fondale marino metapontino in favore di alcuna società petrolifera. La stessa Capitaneria di Porto ha riferito che in data 22 luglio 2013, intorno alle ore 16, sono effettivamente pervenuti alla Sala operativa del Corpo numerose segnalazioni afferenti forti boati, provenienti dal mare, localizzati tra il comune di Castellaneta e Capo San Vito del comune di Taranto”.
Alle 16.30 la Capitaneria viene di nuovo allertata “in ordine alla presenza di velivoli militari in volo ad alta velocità nella medesima area già oggetto di segnalazione. Al riguardo, in base al rapporto di missione dell’unità navale inviata sul punto di provenienza delle presunte esplosioni non sono state riscontrate irregolarità alcune”. In quei giorni erano state previste anche esercitazioni militari al largo tra Taranto e Metaponto. Ma, “l’attività esercitativa non era comunque di natura tale da poter essere messa in alcun modo in relazione con l’evento di cui all’atto di sindacato ispettivo; l’attività della Marina militare si è concretamente svolta soltanto il 24 luglio, giorno in cui è stato lanciato un solo artifizio, dopo le ore 21.30, a circa 4 miglia nautiche a sud di Capo San Vito”.
«Dal canto suo –spiega ancora De Angelis- anche il ministero della Difesa, interessato al riguardo, per gli aspetti di competenza, ha riferito che nell’area nei pressi di Metaponto lido, lo scorso 22 luglio, non sono state condotte attività operative e/o addestrative militari, né tantomeno sono pervenute al Comando in Capo del Dipartimento della Marina militare dello Jonio e del Canale d’Otranto, richieste di nulla osta per lavori/sondaggi petroliferi».
Anche una eventuale attività di elicotteri, peraltro assente in quei giorni, «non avrebbe potuto produrre gli effetti riportati nella interrogazione». Nella sua replica, l’onorevole Burtone non ha potuto che dichiararsi «insoddisfatto, dal momento che non emerge la motivazione alla base delle esplosioni oggetto dell’interrogazione. Dalla risposta –ha aggiunto Burtone- si evince che le ipotesi formulate nell’atto di sindacato ispettivo, relative a possibili sondaggi da parte delle imprese petrolifere, ovvero a eventuali operazioni militari, sono risultate infondate», ma giudica grave che la Capitaneria di porto non sia a conoscenza delle cause che hanno determinato le esplosioni avvertite dalla popolazione come chiaramente certificato. L’onorevole ritiene che «il compito delle Capitanerie debba essere, in primo luogo, quello della tutela del territorio attraverso il controllo delle situazioni che possono generare reali pericoli, piuttosto che la comminazione di sanzioni a pescatori e utenti, e preannuncia la presentazione di ulteriori atti di sindacato ispettivo».
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