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COSENZA – E’ scattata alle prime ore dell’alba, una vasta operazione per l’esecuzione di numerosi provvedimenti di fermo emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Smantellata un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti attiva nel capoluogo e nell’alto ionio cosentino.
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Sono complessivamente quindici le ordinanze di fermo emesse dalla Dda di Catanzaro nei confronti dei componenti di una organizzazione dedita al traffico di droga. Undici sono stati gestiti dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza e quattro dagli agenti della polizia di Stato: i primi fanno riferimento all’area ionica e al clan Abbruzzese, gli altri al clan degli zingari di via Popilia a Cosenza. I provvedimenti sono stati emessi dopo le indagini condotte dal Reparto Operativo provinciale di Cosenza in sinergia con la Compagnia carabinieri di Corigliano Calabro Scalo.
Solo sette delle persone accusate sono finite però in carcere. Si tratta di Antonio Abbruzzese di 55 anni; Antonio Abbruzzese di 29 anni; Celestino Abbruzzese, 31 anni; Rocco D’Amato, 23 anni; Vincenzo D’Amati, 45 anni; Leonardo D’Amati, 34 anni; Francesco Malomo, 41 anni. Altri otto sono riusciti a dileguarsi.
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Sin dal dicembre 2011 gli investigatori avevano individuato una fitta rete di trafficanti e spacciatori di droga. In passato erano state già arrestate 12 persone e sequestrati circa 16 chili di sostanze stupefacenti, sei pistole e due fucili ed erano state segnalate quali assuntori di droghe oltre cinquanta persone. Le indagini ora hanno consentito di rintracciati i canali di provenienza della droga e di neutralizzare una fitta rete di spacciatori operanti nel capoluogo e nel comprensorio dell’alto ionio cosentino. L’attività investigativa dei carabinieri ha avuto punti di collegamento con un’analoga attività coordinata dalla stessa Procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dalla Questura di Cosenza che ha dato esecuzione ad altri quattro provvedimenti di fermo nei confronti di elementi coinvolti nello stesso traffico di stupefacenti.
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