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VIBO VALENTIA – E’ stata respinta dal Consiglio di Stato la richiesta di sospensiva del provvedimento con cui il Consiglio dei Ministri, il 6 aprile dello scorso anno, ha sciolto per infiltrazioni mafiose gli organi elettivi del Comune di Mileto, nel Vibonese. Resta, dunque confermata, in attesa di una decisione nel merito dei giudici amministrativi di secondo grado, anche la sentenza con cui il Tar del Lazio nel maggio scorso aveva respinto il ricorso proposto dagli ex amministratori comunali, eletti nel giugno 2009, contro lo stesso decreto di scioglimento degli organi elettivi. 

Per il Consiglio di Stato, infatti, appare “nitido e persino inquietante il quadro di reiterati, pesanti e perniciosi condizionamenti da parte di associazioni criminali di stampo mafioso sull’amministrazione comunale di Mileto”. Nell’agosto scorso, inoltre, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha prorogato per ulteriori 6 mesi il coimmissariamento del Comune di Mileto, evidenziando, nel relativo decreto, che non si è “ancora esaurita l’azione di recupero e di risanamento complessivo dell’istituzione locale e della realtà sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata”. 

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