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CATANZARO – L’ex calciatore del Napoli e del Palermo negli anni ’80 Gaetano Musella è stato trovato morto oggi in località Caprazoppa, nei pressi di Finale Ligure. Il cadavere del 53enne napoletano è stato scoperto da un turista che si trovava da quelle parti. Al momento non si conoscono le cause del decesso. Musella giocò nel Catanzaro, anche in serie A, tra il 1982 e il 1986, conquistando 56 presenze e mettendo a segno 5 reti.

Cresciuto nelle giovanili del Napoli, esordì in maglia azzurra a gennaio 1978, e poi fu mandato in Serie C a Padova nel 1978-1979. La stagione seguente, tornato con la squadra partenopea, entrò stabilmente nel giro della prima squadra e conquistò anche una maglia da titolare nella Nazionale Under-21. L’anno migliore per lui fu quello del 1980-1981, quando il Napoli arrivò a giocarsi lo scudetto, perdendolo alle ultime giornate. Giocò in azzurro anche la stagione seguente, conquistando un quarto posto in classifica, quindi fu ceduto. 

Passato al Catanzaro, che fu l’ultima sua squadra in Serie A, iniziò una carriera nelle serie inferiori in squadre come il Bologna, l’Ischia ed il Palermo. Ha giocato con la Juve Stabia dal 1992 al 1995 ed ha chiuso la carriera l’anno seguente col Latina tra i dilettanti. Come allenatore, ha guidato formazioni di Serie D soprattutto in Campania tra cui la Sangiuseppese, la Puteolana, il Sorrento, la Casertana e l’Ercolanese e la Sanremese in Serie C2 nella quale ha allenato il figlio Alessandro. Ha anche guidato l’Isernia (nella stagione 1999-2000) e il Campobasso fino al gennaio 2009.

LA RICOSTRUZIONE. Lo hanno trovato senza pantaloni, in maglietta e con un paio di ciabatte da mare sulla scogliera di Caprazoppa, a Finale Ligure. Musella se ne è andato così, in modo silenzioso e misterioso, in un luogo che è conosciuto per essere frequentato da coppie gay. Nessuno ha visto o udito qualcosa. Lo ha trovato morto un turista tedesco nelle prime ore del pomeriggio di lunedì. L’uomo ha chiamato subito il 112 e sul posto sono arrivati i carabinieri di Albenga e di Finale. La zona è stata recintata e setacciata, alla ricerca di indizi che potessero far capire cosa ha causato la morte dell’ex bomber.

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