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POTENZA – Un adulto o una ragazzina cresciuta in fretta, come la piccola Ottavia di Montemurro? Un corpo lasciato ai bordi di una strada, o uno sventurato colto da un malore durante una passeggiata solitaria? E se invece fosse stato in compagnia, per esempio del “masciaro” di Agromonte ritrovato in quella zona tanti anni fa?

E’ mistero fitto sui resti scoperti ieri a Chiaromonte in contrada Corige, una zona boscosa poco distante dalla zona artigianale. Ad avvisare i carabinieri poco dopo le 8 di mattina è stato un uomo del posto, Pasquale Grandinetti, cercatore di tartufi per diletto, sulle tracce del suo cane smarrito nei giorni scorsi. Ad attirarlo in quel punto del bosco ai bordi della stradina che stava percorrendo a piedi sarebbe stato un osso che spuntava dal terreno. «Mi sono sembrate subito ossa umane», ha spiegato Grandinetti intervistato da Angelo Mauro Calza, giornalista free press e ideatore – tra le altre cose – del TiGiuro, una striscia informativa diffusa attraverso facebook. Quindi armato di una vanghetta non ha impiegato molto a riconoscere sotto uno strato di qualche centimetro di terriccio uno scheletro umano quasi completo. Senza né piedi né arti superiori.

I militari della locale stazione dei carabinieri e della compagnia di Senise, guidati dal capitano Davide Palmigiani, nelle ore successive hanno provveduto alla rimozione dei resti che sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Da Lagonegro, una volta ultimate le comunicazioni di rito, è probabile che venga disposta la loro analisi da parte di un esperto. Con le tecnologie disponibili si potrebbe riuscire a datare con precisione a quando risalgono le ossa. Poi resterebbe da stabilire la causa della morte infine – ed è la cosa più difficile – se il corpo è rimasto in quel posto per tutto il tempo o c’è stato portato in un secondo momento.

Quello su cui gli investigatori si dicono certi è che si tratti dei resti di un adulto. Nessuno si spinge a dire se uomo o donna. Ma dal loro livello di consunzione parrebbe che siano molto antichi, forse persino di fine ‘800. Mentre la loro emersione potrebbe essere dovuta all’eluviazione di quanto lo copriva a causa delle abbondanti piogge della scorsa estate.

La notizia a Chiaromonte e non solo è stata accolta con moltà curiosità oltre che stupore. Il paese infatti non ha memoria di persone scomparse, almeno di recente. D’altra parte è noto per le antiche necropoli che circondano l’abitato e testimoniano l’esistenza di una comunità stanziale fin dall’IX secolo avanti Cristo. Tant’è che in passato oltre ad attrarre visitatori interessati ai siti archeologici la loro presenza ha generato leggende e superstizioni, fino a un caso di cronaca che è rimasto impresso nella mente di molti.

Insomma non è la prima volta che Chiaromonte finisce sotto nelle cronache perché salta fuori un cadavere. E una quarantina d’anni fa il luogo della scoperta sarebbe stato quella stessa contrada dove i carabinieri si sono inoltrati ieri mattina. Per qualcuno ben più di una coincidenza.

«Ricordo in maniera abbastanza nitida quando al Corige venne ritrovato un masciaro di Agromonte». Racconta Angelo Mauro Calza. «Le ricerche erano partite dopo che era stata notata la sua auto abbandonata sul ciglio della strada, ma il corpo fu scoperto a una distanza considerevole e in molti ne furono stupiti. All’epoca si parlò anche di messe nere ma quello che non fosse davvero solo è rimasto un sospetto».

Gli investigatori per il momento non escludono nessuna ipotesi perciò a più di qualcuno può venire in mente il caso di Ottavia De Luise, scomparsa dalla sua Montemurro nel 1975 quando aveva appena 12 anni. Da allora di lei non si è saputo più nulla e si è pensato che possa essere stata rapita o addirittura “venduta”. Che sia arrivata a Chiaromonte? «Troppo lontano». Suggerisce Calza. Resta soltanto da aspettare l’esito delle analisi disposte dagli inquirenti.   

l.amato@luedi.it

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