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Wanda Ferro, coordinatrice di Fratelli d'Italia in Calabria

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CATANZARO – Il backstage della politica ha già aperto la campagna elettorale. Dietro le quinte i vari partiti e movimenti sono in piena attività per fare le liste, trovare i candidati, equilibrare i territori, distribuire le forze.

Per esempio, da tempo Giorgia Meloni ha affidato a Wanda Ferro il compito di “sorvegliare” le liste di Fratelli d’Italia per l’appuntamento autunnale, e per tutto il resto.

Si ricorderà come la leader della destra italiana sia rimasta scioccata dagli arresti, avvenuti nel tempo, di Alessandro Nicolò e Domenico Creazzo, esponenti di primo piano del suo partito, le cui vicende minarono, dalle fondamenta, la credibilità del partito medesimo.

Ora si parla di casting, di reclutamento di candidati. E occorre la massima attenzione a chi si imbarca.

Nel febbraio scorso la direzione nazionale di Fdi approvò il nuovo codice etico che dovrà essere sottoscritto da tutti i tesserati. In quell’occasione la stessa Ferro commentò: «Regole molto severe, che saranno seguite anche nella definizione delle candidature per le prossime regionali in Calabria, che vogliono rafforzare la tutela dell’immagine di un partito che ha nella legalità uno dei propri valori fondanti, e soprattutto rappresentare una ulteriore garanzia di affidabilità per i cittadini che decidono di darci fiducia».

L’incarico corrente alla Ferro è stato, dunque, la soluzione naturale, scontata. Per vari motivi. Intanto la parlamentare ricopre la carica di coordinatrice regionale. E, in questa veste, in questi giorni ha aperto una nuova sede presso la Galleria Mancuso di Catanzaro.

In secondo luogo, la Ferro è segretario della Commissione Parlamentare antimafia. Nell’ambito della selezione di nuovi candidati per Fdi s’affaccia quella di Antonino Monteleone, primario radiologo in pensione, già senatore eletto in Basilicata nella XII e XIII legislatura nel collegio di Policoro. È residente a Montalbano Jonico (Matera), ma non è lucano. È calabrese di Antonimina, paese della Locride. Si tratterebbe di un ritorno alle origini.

Egli, da senatore, fu il primo firmatario della legge 120/2001, ossia lo strumento giuridico per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extra-ospedaliero. E a cosa serve questo strumento salva-vita s’è visto nell’incidente capitato al giocatore Christian Eriksen.

Nel frattempo, a sentire gli ultimi sondaggi, la Meloni ha acceso la freccia sulla corsia di sorpasso, che Huffpost riassume così: «ad aprile YouTrend ne ha monitorato l’ascesa settimanale: l’8 era al 17,2%, il 15 al 17,4%, il 21 al 17,9%; Swg a maggio l’ha misurata al 19,5%. Sale anche il gradimento personale, fino al recente 37% della leader FdI contro il 31% del Capitano».

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Stefano Mandarano

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