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Francesco Modesto

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Innocente, innocente, innocente.

Dopo due gradi di giudizio, anche in Appello è stato assolto da ogni accusa dal reato di usura e associazione mafiosa l’ex calciatore Francesco Modesto (LEGGI), attuale allenatore del Crotone.

È passato circa un lustro da quel 30 agosto 2016 (LEGGI), quando scattarono le manette ai polsi per il celebre calciatore esposto alla gogna mediatica per la sua notorietà.

Furono 16 giorni di detenzione, con gli amici a manifestare sotto il carcere, e per fortuna che esiste il Tribunale della libertà che decretò che quell’arresto non andava fatto. Si poteva tutto risolvere con un avviso di garanzia. 

Ma chi indagava ha pensato ad altro. A dare all’operazione il nome “Laqueo”, cappio in latino, per meglio marchiare gli arrestati. E oggi, abbiamo il dovere di dire che il vero cappio fu stretto attorno all’innocente Modesto.

Figlio di un operaio crotonese, Modesto proviene da una famiglia semplice e sana ed ha fatto fortuna con il suo talento sui campi di mezz’Italia. 

Galeotta fu Cosenza, per essersi innamorato di Francesca. Ma la ragazza ha un padre ingombrante, Luisiano Castiglia, boss da vecchia guardia con molti anni scontati in carcere.

Spunta il collaboratore di giustizia, evitiamo di dire “pentito”. Le sue parole diventano oro colato. Nessun inquirente, pm o maresciallo, ragiona sul fatto che Roberto Calabrese Violetta, nome della gola profonda, ha subito una denuncia dal calciatore per una truffa da ottocentomila euro.

Il collaborante sostiene di sapere che Castiglia per l’usura attinge i fondi dal genero calciatore essendo lui stesso stato un tramite dell’affare sporco. Un imprenditore aggiunge di aver fatto dei lavori a casa di Modesto che avrebbero fatto parte della presunta usura.

Fu così che un episodio del 2008, una vita dopo, diventa gogna mediatica, sofferenza, carcere ingiusto che sarà risarcito. 

Corre l’obbligo di ricordare che nella procura di Catanzaro, tra il 2018 e il 2019 sono stati risarciti 265 provvedimenti per un ammontare di oltre 17 milioni di euro a chi non doveva stare in carcere (fonte Errorigiudiziari.com).

Rifletta meglio Nicola Gratteri quando sostiene che “è fisiologico” che mille innocenti finiscano ingiustamente in carcere. La Giustizia deve essere giusta se vuol vincere la ‘ndrangheta.

Francesco Modesto è innocente, innocente, innocente. 

Lo gridiamo al mondo per tutto quello che ha ingiustamente subito.

Ora allenerà il Crotone, la squadra in cui ha giocato realizzando il suo sogno da bambino quando tirava i primi calci sui campetti del quartiere “La Unitaria”. 

Gli auguriamo tante vittorie sul campo di calcio. Quella con la vita è arrivata da una Corte d’Appello. Noi abbiamo il piacere di certificarla con lo spazio che merita. 

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Francesco Ridolfi

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