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Il tenore Enrico Caruso

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NAPOLI – “Qui dove il mare luccica, e tira forte il vento su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento un uomo abbraccia una ragazza, dopo che aveva pianto…”.

L’eterno omaggio di Lucio Dalla a Enrico Caruso e alla magica Sorrento farà da sfondo al ricchissimo programma di appuntamenti, che partirà il 18 luglio e andrà avanti fino a fine anno.

“Se canto il pop è colpa di Caruso” disse una volta Luciano Pavarotti. Una frase che è la miglior conferma del grande valore simbolico di una canzone entrata nella leggenda. Caruso, nata nell’estate del 1968 da un incontro soltanto ideale tra l’artista bolognese e Caruso, conta un numero infinito di versioni musicali e ha venduto 38 milioni di copie. In grande stile la Campania renderà omaggio al tenore napoletano in occasione dei cento anni dalla scomparsa, che con la sua voce ha fatto sognare milioni di persone.

La Regione ha preparato una serie di eventi in grado di coinvolgere le principali realtà artistiche e culturali del territorio come il Teatro San Carlo, il Trianon e la Fondazione Ravello, solo per citarne alcune. Tutti insieme seguendo il filo conduttore del mito di Caruso, figura complessa dal punto di vista umano ma straordinariamente lineare per quel riguarda lo sconfinato talento e l’immenso patrimonio musicale capace di lasciare in eredità.

Dieci appuntamenti artistici per ricordare «una voce ineguagliata che volevamo riproporre alle giovani generazioni”, ha sottolineato a il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca. La rassegna su Caruso, che nacque nel 1873 e morì nel 1921, si apre il 18 luglio a Sorrento con il concerto di Gigi Finizio a Villa Fiorentino e dà il via a un mese di eventi che «abbiamo messo in piedi – ha sottolineato il governatore – con l’aiuto di tanti intellettuali, proponendo Caruso nei suoi diversi aspetti, nella sua arte, nella sua voce, nella sua vita privata, nella sua sofferenza umana, nel rapporto tormentato che ha avuto con Napoli, come spesso capita ai figli di questa terra che non vengono amati come necessario. Abbiamo fatto un atto di omaggio a un artista straordinaria e a un uomo del sud di grande umanità».

Il 28 luglio ci sarà la consegna della cappella Caruso che è sottoposta in questi giorni a una completa ristrutturazione a spese della Regione per accogliere al meglio chi vuole rendere omaggio alla tomba del tenore al cimitero di Santa Maria del Pianto, mentre quella stessa sera i riflettori si accenderanno alla Reggia di Caserta, per il concerto nell’Aperia con Daniel Oren alla guida dell’orchestra filarmonica del teatro Verdi di Salerno che accompagna il tenore Vittorio Grigolo nei brani interpretati nella sua carriera da Caruso. Il giorno dopo la musica va in scena a Ravello, con l’orchestra del Teatro San Carlo e il tenore Juan Diego Florez.

Poi il 1 agosto è prevista l’esibizione di due tenori del Metropolitan di New York, per simboleggiare la grande fama negli Usa di Caruso: Lawrence Brownlee e Michel Spyres. Sarà invece Geppy Gleijeses a curare a Napoli, al Teatro Trianon, il 2 agosto «Caruso vive», una serata di reading, musiche e proiezioni con una conversazione con ospiti nell’ambito di iniziative che, sottolinea l’attore, «la Campania lancia prima e con maggiore intensità rispetto a quelle programmate dal ministero».

Al teatro Trianon ci sarà anche un progetto permanente di scuola di canto dedicata a Caruso per i giovani dai 12 ai 18 anni. Il programma musicale si chiude il 19 settembre al San Carlo di Napoli con i tenori Francesco Meli, Francesco Demuro e Freddie De Tommaso diretti da Mario Armiliato con l’orchestra. Lo stesso giorno al Museo Madre ci sarà un premio dedicato alla memoria di Caruso e le celebrazioni saranno anche sullo schermo a partire dal San Carlo che il 30 settembre ospita l’anteprima di «The greatest singer in the world» diretto da Giuliana Muscio, documentario sull’artista. A dicembre verrà invece inaugurata la mostra «Enrico Caruso da Napoli a New York».

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