Roberto Speranza e Mario Draghi
2 minuti per la letturaROMA – I chiarimenti e le rassicurazioni della comunità scientifica sono arrivati e, dunque, le Regioni devono allinearsi al piano del governo. Prima il ministro della Salute Roberto Speranza e poi il presidente del Consiglio Mario Draghi ribadiscono che la linea da seguire sui vaccini è una sola ed è quella indicata dall’esecutivo.
Su AstraZeneca, dice Speranza, le autorità sanitarie hanno ulteriormente precisato che va evitato per chi ha meno di 60 anni, rendendo perentoria la raccomandazione che già c’era. Una «posizione chiara e netta delle autorità» e per questo «chiediamo alle autorità regionali di allinearsi ai piani». Le indicazioni degli scienziati, ribadisce, vanno «assolutamente rispettate».
Sulla vaccinazione eterologa (con la seconda dose di Pfizer o Moderna per chi ha ricevuto la prima di AstraZeneca), dunque, il governo non ha dubbi e arrivano rassicurazioni anche sul numero di vaccini disponibili per renderla applicabile.
Bisogna tornare a correre e «portare a termine la campagna nel modo migliore possibile» afferma Draghi ribadendo che non ci sono «né incertezze né timori che non possa andare in porto» visto che Figliuolo ha garantito che da qui a fine settembre arriveranno circa 55 milioni di dosi Pfizer e Moderna.
Sempre se, come ha ammesso lo stesso Commissario, non ci saranno nuovi intoppi. Figliuolo, ad esempio, ha detto che entro fine settembre attende 6,5 milioni di dosi di Curevac ma stando alle parole del coordinatore della task force dei vaccini dell’Ema Marco Cavaleri, l’esame del vaccino da parte dell’Agenzia potrebbe essere possibile «verso la fine dell’estate».
E sempre se i 3,5 milioni di over 60 ai quali non è stata ancora somministrata la prima dose accetteranno, se dovessero decidere di vaccinarsi, di farlo con AstraZeneca o Johnson&Johnson.
Ma i problemi non sono finiti: la possibilità di dover fare in autunno una terza dose si fa sempre più concreta come conferma l’Ema e dunque bisognerà mettere a punto l’ennesimo piano. Senza contare che le varianti, lo dimostra quanto sta avvenendo in Gran Bretagna, potrebbero scombinare di nuovo tutti i piani. Ed infatti Draghi non esclude che se nell’isola i contagi continueranno a salire, l’Italia potrebbe rimettere la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra (LEGGI). Il che significherebbe dire addio ai turisti.
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