Il centro vaccinale del Palazzetto dello sport
1 minuto per la letturaVIBO VALENTIA – Il protagonista, suo malgrado, di questa vicenda, lo bolla come un episodio di “ordinaria ignoranza”. Alla fine la dose di richiamo non l’ha fatta, ma di certo ricorderà questa giornata a lungo per via della risposta che gli avrebbe dato uno dei medici alla postazione vaccinale.
Ma andiamo per ordine. L’uomo, sulla soglia dei 60 anni, dipendente di un ufficio statale a Vibo, questa mattina si è recato presso il Palazzetto dello sport, individuato come hub vaccinale, per sottoporsi al richiamo di AstraZeneca.
Si è messo quindi in fila, attendendo di essere chiamato. Considerate le ultime notizie discordanti sulla possibilità di vaccinazione eterologa, una volta arrivato il suo turno, il malcapitato, ha chiesto al dottore, con giusta preoccupazione, quali fossero le differenze e quali i rischi. La risposta del dottore è stata disarmante, di certo inaspettata: «Uno è alla menta e l’altra al limone».
«Non credendo alle mie orecchie – racconta il paziente – ho pensato volesse scherzare. Ma il dottore non rideva affatto. Mantenendo la calma, ho dato una seconda possibilità di risposta al medico, che continuando nella sua ironia fuori luogo, ha risposto alla stessa maniera, senza darmi le spiegazioni che avevo giustamente richiesto».
Ed anzi ha aggiunto: «Vuole fare il vaccino? Sì o no?». «A quel punto, preso dal nervosismo – racconta l’uomo – mi sono allontanato senza sottopormi alla seconda dose. Io avrei voluto delle rassicurazioni e invece mi sono sentito preso in giro».
«Questo sfogo – commenta il dipendente statale – vuole essere solo da sprone a chi sceglie i professionisti da mandare all’hub di Vibo Valentia; magari una maggiore attenzione e rispetto verso il paziente, spesso disorientato e timoroso per via delle possibili complicazioni, sarebbe cosa gradita».
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