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I PENDOLARI calabresi al ritorno dalle ferie hanno trovato ad attenderli nuove tariffe per i bus urbani ed extraurbani. È la corsa all’inflazione, con adeguamento biennale, stabilita dalla Regione nell’agosto del 2011 che comporterà un aumento medio sui biglietti di 10 centesimi sulle corse urbane di 20/40 centesimi su quelle extraurbane. Il ritocco è, in media, di un paio d’euro sugli abbonamenti.
L’Amaco, la municipalizzata dei trasporti di Cosenza, è pronta ad adeguarsi dal 30 settembre: il biglietto (con validità 75 minuti se acquistato “a terra” e di un’ora se preso direttamente sul bus) costerà 1 euro e 10 mentre quello valido 3 ore 1 euro e 80 centesimi e quello giornaliero 3 euro e 20. Il biglietto con validità settimanale costerà 8 euro, l’abbonamento mensile ordinario 29, che diventa 16 se si viaggia solo sulle circolari veloci. Gli studenti delle scuole medie e superiori pagano 19 euro oppure 107 per l’abbonamento annuale. 
Ma le polemiche in queste ore riguardano soprattutto il trasporto verso l’Università della Calabria: il tamtam viaggia sui social network che in queste ore stanno veicolando una vera e propria campagna di mailbombing all’indirizzo del Consorzio Autolinee, azienda che ha in concessione i trasporti dall’area urbana verso l’Università. È l’aumento da Cosenza che ha fatto saltare sulla sedia studenti e rappresentanti degli studenti. Ora raggiungere l’Unical da Cosenza costerà 1 euro e 60 centesimi a corsa (la tariffa finora in vigore era di 1 euro e 40) mentre per assicurarsi andata e ritorno servirà un biglietto da 2 euro e 70 centesimi (invece di 2 euro e 30). L’abbonamento mensile agevolato per gli universitari costerà 32 euro invece di 28 (e chi non è studente e viaggia sulla tratta Cosenza – ateneo ne spenderà invece 46), mentre per gli studenti delle scuole superiori l’abbonamento Cosenza – Rende salirà invece da 22 euro a 26 (quello ordinario ne costa 34). Restano invariati invece i biglietti per chi viaggia da Rende: si pagherà 1 euro per corsa semplice e 1 euro e 60 per andata e ritorno. Aumenterà, ma di 2 euro, l’abbonamento mensile sulla tratta Rende – Unical: da 26 a 28 euro.
Certo sono lontani i tempi d’oro del sistema Binbus. Dieci anni fa, il biglietto unico integrato su Rende e Cosenza e le tariffe a tempo sembrarono quasi una rivoluzione. Con 1 euro e 55 centesimi al giorno si viaggiava su tutti i bus del Consorzio e dell’Amaco tra Cosenza, Rende e Università e l’abbonamento mensile per gli universitari costava appena 18 euro e 8 centesimi. Altri tempi. La crisi e la riduzione dei trasferimenti regionali hanno spinto le aziende di trasporto dell’area urbana già sei mesi fa a fare un passo indietro e a introdurre una tariffazione diversa, ad esempio, sulle tratte Cosenza – Unical e Rende – Unical. C’era una volta l’area urbana.

COSENZA – I pendolari calabresi al ritorno dalle ferie hanno trovato ad attenderli nuove tariffe per i bus urbani ed extraurbani. È la corsa all’inflazione, con adeguamento biennale, stabilita dalla Regione nell’agosto del 2011 che comporterà un aumento medio sui biglietti di 10 centesimi sulle corse urbane di 20/40 centesimi su quelle extraurbane. Il ritocco è, in media, di un paio d’euro sugli abbonamenti.
L’Amaco, la municipalizzata dei trasporti di Cosenza, è pronta ad adeguarsi dal 30 settembre: il biglietto (con validità 75 minuti se acquistato “a terra” e di un’ora se preso direttamente sul bus) costerà 1 euro e 10 mentre quello valido 3 ore 1 euro e 80 centesimi e quello giornaliero 3 euro e 20. Il biglietto con validità settimanale costerà 8 euro, l’abbonamento mensile ordinario 29, che diventa 16 se si viaggia solo sulle circolari veloci. Gli studenti delle scuole medie e superiori pagano 19 euro oppure 107 per l’abbonamento annuale. 
Ma le polemiche in queste ore riguardano soprattutto il trasporto verso l’Università della Calabria: il tamtam viaggia sui social network che in queste ore stanno veicolando una vera e propria campagna di mailbombing all’indirizzo del Consorzio Autolinee, azienda che ha in concessione i trasporti dall’area urbana verso l’Università. È l’aumento da Cosenza che ha fatto saltare sulla sedia studenti e rappresentanti degli studenti. Ora raggiungere l’Unical da Cosenza costerà 1 euro e 60 centesimi a corsa (la tariffa finora in vigore era di 1 euro e 40) mentre per assicurarsi andata e ritorno servirà un biglietto da 2 euro e 70 centesimi (invece di 2 euro e 30). L’abbonamento mensile agevolato per gli universitari costerà 32 euro invece di 28 (e chi non è studente e viaggia sulla tratta Cosenza – ateneo ne spenderà invece 46), mentre per gli studenti delle scuole superiori l’abbonamento Cosenza – Rende salirà invece da 22 euro a 26 (quello ordinario ne costa 34). Restano invariati invece i biglietti per chi viaggia da Rende: si pagherà 1 euro per corsa semplice e 1 euro e 60 per andata e ritorno. Aumenterà, ma di 2 euro, l’abbonamento mensile sulla tratta Rende – Unical: da 26 a 28 euro.
Certo sono lontani i tempi d’oro del sistema Binbus. Dieci anni fa, il biglietto unico integrato su Rende e Cosenza e le tariffe a tempo sembrarono quasi una rivoluzione. Con 1 euro e 55 centesimi al giorno si viaggiava su tutti i bus del Consorzio e dell’Amaco tra Cosenza, Rende e Università e l’abbonamento mensile per gli universitari costava appena 18 euro e 8 centesimi. Altri tempi. La crisi e la riduzione dei trasferimenti regionali hanno spinto le aziende di trasporto dell’area urbana già sei mesi fa a fare un passo indietro e a introdurre una tariffazione diversa, ad esempio, sulle tratte Cosenza – Unical e Rende – Unical. C’era una volta l’area urbana.

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