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PISTICCI – La speranza è l’ultima a morire.
Ne è convinto il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, in relazione alla possibilità di salvare in qualche modo il tribunale di Pisticci. Nonostante gli ultimi negativi sviluppi, con tanto di mancato accoglimento da parte del Ministero della Giustizia della proposta del presidente del tribunale, che avrebbe permesso di sfruttare la proroga dei cinque anni per la struttura pisticcese come propaggine della sede centrale di Matera, Di Trani si dice rinfrancato dall’incontro avvenuto martedì scorso a Roma con il Ministro Cancellieri: «Siamo stati ascoltati e il Ministro ha preso a cuore la nostra situazione, disponendo la riapertura del fascicolo relativo a Pisticci. Se il problema è quello evidenziato nella risposta fattaci pervenire da Birritteri, ovvero il mancato rispetto di alcuni requisiti di legge, noi adesso faremo una delibera di giunta nella quale mettiamo a disposizione in comodato d’uso gratuito, l’attuale sede del tribunale».
Il nuovo plesso di via Cantisano, diventato paradossalmente motivo d’ostacolo per il mantenimento del tribunale a Pisticci, in quanto mai utilizzato in precedenza come sede di giustizia, esce dunque di scena. La nuova strategia del Comune è quella di puntare tutto sull’attuale sede di piazza Umberto I.
«In questo modo –spiega il sindaco– si può superare l’inghippo del mancato rispetto dei termini di legge». Il primo cittadino ha tenuto anche a «ringraziare per la disponibilità e la cortesia il ministro Cancellieri ed il sottosegretario Ferri. All’esterno e in persone sconosciute –ha spiegato il sindaco- abbiamo trovato attenzione e zelo, ovvero tutto quello che non abbiamo trovato all’interno, nella politica lucana, che ci ha lasciato soli, nonostante le mie numerose richieste di aiuto e sostegno per una causa giusta».
Sull’ipotesi di concedere a Pisticci altri cinque anni di vita, dovrebbe adesso pronunciarsi il ministro. «Sono fiducioso –conclude Di Trani- la svolta arriverà dal ministro. A lei abbiamo rappresentato la nostra situazione e confidiamo che possa ben interpretarla». A Roma, con Di Trani, erano presenti anche il legale del Comune, Anio D’Angella, ed il capogruppo consiliare di Forum democratico, Gaetano Esposito. Adesso occorrerà capire come la speranza di Di Trani possa trovare compimento al cospetto della fermezza con la quale, proprio ieri, il ministro Cancellieri difendeva l’esigenza di portare a termine la riforma della giustizia, anche in considerazione dell’avvenuto trasferimento dei lavoratori e del materiale, cosa, quest’ultima, in parte avvenuta anche per il penale a Pisticci, ovvero per il comparto che si ipotizzava di poter mantenere nel centro jonico. «Ma quei faldoni dovranno tornare qui. -dice con convinzione il sindaco- Noi siamo stati testardi nel ritenere che la partita non fosse ancora chiusa». In ogni caso, se un salvataggio miracoloso, ci sarà la sede di giustizia non si sposterà da piazza Umberto I, un cambiamento che non trova impreparato il sindaco. «A via Cantisano –spiega– sposteremo la sede del Comune, che entra per intero. A piano terra realizzeremo la nuova sala consiliare nell’ex palestra, mentre adibiremo l’ex salone ad open office. Al secondo piano, invece, ospiteremo l’Ufficio delle entrate, così che i Carabinieri potranno spostarsi a piazza Plebiscito». La geografia istituzionale del centro storico è bella e rifatta, ma prima occorrerà capire se davvero, in piazza Umberto I, almeno per altri cinque anni, potrà esserci una qualche tipologia di tribunale, strappato in extremis alle grinfie della riforma della giustizia.
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