I Maneskin, vincitori dell'ultimo Eurovision
2 minuti per la letturaMATERA – La città dei Sassi, Capitale europea della cultura 2019, compare già negli elenchi ufficiali delle italiane candidate ad ospitare l’Eurovision song contest 2022, la kermesse più prestigiosa della canzone internazionale nel vecchio Continente. Quindi, quella che sembrava una boutade dell’assessore comunale alle Attività produttive, Giuseppe Digilio, sta assumendo sempre più i crismi dell’ufficialità, seppure la sua fattibilità sia ancora tutta da verificare, e si attenda una spinta istituzionale (ed economica) della Regione.
Ne è convinto Giovanni Oliva, segretario generale della Fondazione Matera 2019 e direttore amministrativo ad interim: «La Basilicata finora ha saputo rendere possibile ciò che era improbabile – ci ha detto il manager – quindi perché non si dovrebbe scommettere anche sull’Eurovision. Secondo me non si deve procedere di pancia, ma rispondendo ad alcune domande fondamentali, come ad esempio con chi si compete. Mi pare si tratti di città molto prestigiose, quindi questo deve convincerci della bontà di questo evento e del potenziale ritorno di immagine che ci darebbe. Poi si deve passare allo step successivo, ovvero chi finanzia, sempre tenendo presente che, come per Matera 2019, non si devono utilizzare risorse destinate ad altro, ma utilizzarne di nuove credendo in pieno nella validità dell’evento».
«Quindi la domanda sul contenitore – si chiede ancora Oliva – ovvero dove fare l’evento. Si tratta di una kermesse estiva, quindi a mio avviso la copertura non è determinante; allora a Matera non c’è solo Cava del sole, ma il sistema delle tre cave, che si presterebbe benissimo allo scopo. Lì con pochi interventi di messa in sicurezza, si offrirebbero soluzioni sceniche di grande qualità. Già essere in competizione con altre città prestigiose è un bene, poi scoprire chi metterebbe i soldi è la vera svolta. -insiste Oliva- La città dei Sassi ha saputo gestire eventi di grande richiamo, come Matera 2019 con una cerimonia inaugurale da 70mila persone e un ritorno per tutta la regione; è avvenuto anche con il Capodanno Rai, sul quale nessuno aveva riposto speranze. È una sfida da cogliere e perseguire, per il bene di tutta la Basilicata».
Un’idea per nulla bizzarra, che ha raccolto finora la reazione tiepida dell’Azienda di promozione turistica della Basilicata, e quella piuttosto ottimista ed entusiasta (sempre nei limiti della sua effettiva realizzabilità), da parte delle associazioni datoriali private. Dopo la Fiavet (Federazione italiana agenzie di viaggi e turismo), anche altre associazioni, compresa Confindustria Basilicata, vedono di buon occhio la possibilità di proiettare ancora una volta la città dei Sassi in un contesto internazionale, come sta già avvenendo con la sola candidatura.
Matera compare in elenco con colossi come Milano, che sarebbe la favorita, Torino, Bologna, Roma, Verona, Sanremo, Reggio Emilia ed al Sud Napoli e Bari, oltre alla piccola Pesaro. Ogni città, tranne quelle già di per sè internazionali come Milano, ha qualche lacuna da colmare. Il capoluogo lombardo ha tutti i requisiti richiesti dall’Ebu (European broadcasting union), e sicuramente parte in pole position in un’eventuale sfida con altre località, ma Matera può dire la sua e bisogna crederci.
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