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La strage al cimitero di San Lorenzo del Vallo

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SAN LORENZO DEL VALLO (CS) – Torna in discussione la verità giudiziaria sulla strage di San Lorenzo del Vallo datata 30 ottobre 2016.

Pochi minuti fa, infatti, la Corte di Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo inflitta a Luigi Galizia che, in due precedenti gradi di giudizio, era stato ritenuto colpevole degli omicidi di due donne inermi: l’anziana Edda Costabile e sua figlia Ida Maria Attanasio, giustiziate a colpi di pistola nel cimitero del piccolo centro della Valle dell’Esaro nel giorno dell’antivigilia dei morti.

Il processo contro Galizia è stato squisitamente indiziario, nonostante quel giorno il killer abbia agito a volto scoperto e davanti a decine di testimoni, e se in precedenza gli elementi raccolti a suo carico sono stati ritenuti sufficienti a dimostrarne la colpevolezza, dello stesso avviso non si sono mostrati i giudici romani che, accogliendo tutti i motivi esposti nel ricorso dal difensore dell’imputato, l’avvocato Cesare Badolato, ha annullato la precedente condanna disponendo la celebrazione di un nuovo appello.

La ricostruzione di quell’evento drammatico torna dunque in discussione, non solo con riferimento all’identità dell’autore, ma anche riguardo al movente ipotizzato dalla Procura di Castrovillari.

L’ipotesi di partenza, infatti, è che quel 30 ottobre Luigi Galizia abbia voluto vendicare suo fratello Damiano, ucciso alcuni mesi prima da Francesco Attanasio in circostanze poco chiare, nell’ambito di una vicenda collegata al ritrovamento di un arsenale clandestino in un garage di Rende. Con Attanasio in cella, la furia vendicativa si sarebbe abbattuta su sua madre Edda e su sua sorella Ida Maria.

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